Il vertice della nostra sede diplomatica: nella settimana entrante potremmo annunciare l’arrivo di un importante investitore italiano di grandi dimensioni in territorio albanese
A coronamento del successo dell’assemblea plenaria celebrata in data odierna, hanno assunto grande rilievo le conclusioni svolte da sua eccellenza Marco Alberti, Ambasciatore italiano a Tirana, e dall’onorevole Igli Hasani, Ministro del Governo Rama con delega agli affari europei e alla politica estera.

“Mi unisco alle congratulazioni e agli auguri di buon lavoro al nuovo presidente Rogai – ha esordito Marco Alberti – L’Italia è un Paese che, nei confronti dell’Albania, vanta tutta una serie di primati, in termini di peso specifico dell’interscambio commerciale. Il mio auspicio è di poter comunicare, entro la prossima settimana, che una importante azienda italiana, di grandi dimensioni, è pronta a investire e insediarsi in questo Paese. Perché la nostra sfida non è quella di portare realtà di piccola consistenza, è semmai quella di accompagnare e affiancare qui Imprese di dimensioni significative, che possano contare su un mercato espansivo per la produzione industriale integrativa e per la commercializzazione. Vogliamo dare piena attuazione al piano straordinario per l’export messo a punto dalla Farnesina e dal nostro Ministro e Vicepremier onorevole Antonio Tajani, il cui programma per lo sviluppo delle esportazioni e per la diversificazione dei mercati di sbocco include a pieno titolo i Balcani occidentali, perché solo in questo modo potremo attuare in maniera definitiva ed efficace il passaggio dal concetto di valore d’uso a quello di valore di scambio”.
L’Ambasciatore Alberti ha poi espresso un inciso finale di fronte al prestigioso e gremito uditorio: “La mia ambizione, in prospettiva, è che non si parli più di sistema Italia, poiché tale concetto deve diventare scontato e acquisito. L’aspirazione è che si parli di Italia, di presenza Italiana e di operatività di istituzioni e di soggetti pubblico privati in grado di favorire un ecosistema sempre più favorevole all’arrivo di investitori che dal nostro Paese vogliano crescere in una realtà, come quella albanese, destinata a passare da una situazione meramente labour intensive a una capital intensive”.




