Il 2 agosto quasi mezzo milione di persone ha invaso i canali di Amsterdam per la Canal Parade, evento centrale del Pride olandese. Tra musica, barche colorate e famiglie in festa, la capitale si prepara a ospitare il World Pride 2026. Ma accanto alla celebrazione, crescono le critiche per la piega commerciale e istituzionale dell’evento.
Per la prima volta ha sfilato una barca intersex, con il messaggio “Anche l’integrità del corpo è un diritto umano“, mentre dieci famiglie con un membro trans hanno ballato al grido di “We Are Family“, per ribadire che le persone trans fanno parte della famiglia, non ne sono nemiche.
Sul fronte politico, però, la tensione è alta. Il governo olandese, pur decaduto, ha recentemente bloccato una legge che avrebbe facilitato il cambio di genere sui documenti. L’esecutivo di estrema destra aveva già adottato svariati provvedimenti contro la comunità LGBTIQ+, tra i quali la possibilità che le scuole cristiane escludano insegnanti gay. Si era parlato anche di una proposta di limitare l’adozione per le coppie omosessuali. Alla Canal Parade l’ingresso massiccio di brand e partiti politici nel corteo ha suscitato indignazione tra molti attivisti. Lo racconta Il Manifesto in un breve reportage di Alessia Cesana.


