Anbi, siccità estrema su gran parte d’Italia

0
13
siccita

Dopo avere colpito Spagna, Portogallo ed Italia settentrionale, gli effetti contingenti del ‘global warming’ stanno scendendo lungo l’area centrale della Penisola, evidenziandosi segnatamente lungo la dorsale tirrenica”.

A segnalarlo è il report settimanale dell’Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche. “È importante notare – evidenzia Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi) – come solo pochi mesi fa, analogo fenomeno si era specularmente registrato nei Balcani ed in Asia Minore, soprattutto in Turchia ed Iran, arrivando a toccare anche l’area adriatica del Bel Paese”.

Secondo l’Osservatorio Anbi, attualmente, in Toscana, sembra inarrestabile un generalizzato calo di portata in tutti i fiumi, mentre in Umbria si registra -70% nelle precipitazioni invernali. Nel Lazio, ritorna la preoccupazione per il lago di Bracciano, il cui livello è inferiore di 26 centimetri rispetto all’anno scorso.

Da inizio anno, le piogge cadute sono state esigue: a Roma, il 91,15% in meno (mm 61,5 contro mm 595 nel 2021), ma valori simili si registrano anche sulle altre province (sul viterbese, 44 millimetri in 3 mesi). I fiumi Liri e Sacco rimangono in sofferenza idrica ed i flussi nel Tevere sono in linea con i livelli degli inverni più siccitosi. In Campania è soprattutto il bacino del fiume Liri-Garigliano ad essere in crisi.