Angela Marsons – La ragazza scomparsa – Roma, Newton Compton, 2017, 382 p. (222)

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Diciamo subito che in questo romanzo le ragazze scomparse sono 4, non una: Suzie (10 anni, forse morta), Emily (10 anni, viva) – entrambe rapite 13 mesi prima ed una sola rilasciata senza apparente motivo – poi Amy e Charlie (9 anni) scomparse “oggi”, queste ultime figlie, rispettivamente, di Elizabeth e Stephen, di Karen e Robert

Del caso viene incaricata la ormai nota detective Kim Stone, che ne fa come sempre una questione di impegno forte e determinato, iniziando il suo difficile compito molto irritata, in quanto il suo capo le impone la presenza di due figure esterne: un’esperta del comportamento, Alison Lowe, ed un negoziatore, Matt Ward, che si aggiungono ai suoi collaboratori e ad Helen, agente di collegamento con le famiglie, già nominata nella precedente indagine. Tutti operativi dalla grande casa dei genitori di una delle bambine rapite, Karen e Robert, la prima una vecchia conoscenza di Kim… che nasconde un grande segreto che turberà ma non condizionerà le indagini.

Infine, a romperle ancora le scatole, ecco una impertinente e curiosa giornalista, Tracy Frost – su cui però l’affrettato giudizio di Kim cambierà col tempo; tutte presenze che intralciano in qualche modo il suo modo di lavorare.

Nel corso delle indagini appare perfino Eloise Austen, una sensitiva, a cui, sbagliando, nessuno dà retta… tranne uno dei tre colpevoli di tutto quanto successo…

Per proteggere questi segreti – il luogo dove si nascondono e operano i rapitori e l’identità degli altri due “cattivi” – diventa necessario uccidere alcuni scomodi testimoni e mandarne in fin di vita un terzo.

La prigione delle ragazze è fredda e umida, e per rendere il loro soggiorno pessimo i rapitori si inventano un modus operandi originale: oltre a denudarle fanno trovare i loro indumenti sparsi in cortile, dopo aver inviato ai genitori un SMS di minacce.

L’azione più spregevole dei rapitori, infatti, “…perché una sana competizione spinge i partecipanti a dare il massimo...” è quella di inviare un messaggio alle due famiglie nel quale “mettono all’asta” la vita delle bimbe: la coppia che pagherà di più avrà la figlia libera, quella che farà l’offerta minore sarà uccisa.

Le due coppie – fino a quel momento unite, come le loro figlie, da una profonda amicizia – cominciano a litigare, spifferare segreti, compiere azioni pericolose con comportamenti sciocchi ed infantili, creando nella casa un clima irrespirabile, soprattutto irritando ancor più la povera ispettrice responsabile delle indagini.

Il finale, però – come è da aspettarselo – è tutto merito di Kim che intuisce, scava, collega, investiga e scova il nascondiglio dei rapitori, smascherando sia i due principali, sia il terzo responsabile, ben celato nell’ombra e del tutto difficile da intuire per il lettore.

Ritornano così l’armonia, la serenità e la riunificazione affettiva delle ragazze con i loro genitori, oltre al ritrovato rapporto tra gli adulti che… finiscono per perdonarsi e dimenticare le cattiverie che si sono reciprocamente scambiate nel buio periodo del sequestro.

Franco Cortese   Notizie in un click