Ann Cleeves – La maledizione del corvo nero – Roma, Newton Compton, 2008, 253 p. (231)

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Un buon giallo è comunemente definito tale quando, tra l’altro, oltre ad una buona trama, una buona scrittura ed un’acutezza introspettiva dei personaggi… si verificano tre condizioni particolari

Quando da lettore escludi il colpevole del delitto più indiziato – ed hai ragione –, sospetti di qualcuno apparentemente innocente – ed hai torto – e ti ritrovi con un colpevole… mai sospettato in tutta la lettura! Tanto è stato bravo l’autore della trama, come in questo caso, che poi ti spiega bene il perché ed il percome, lasciandoti pago e consapevole.

Ebbene in questo primo giallo – si tratta di una “trilogia-thriller” che vi proporremo – l’ottima Ann Cleeves (autrice di moltissimi thriller e romanzi, ha vinto il premio Duncan, vive con il marito e due figli nello Yorkshire, ha anche ispirato la serie televisiva internazionale “Shetland”) riesce a meraviglia a soddisfare queste aspettative tanto amate dagli appassionati del genere.

Ci troviamo nel gelido nord, nelle isole Shetland, a Lerwick in particolare, nel periodo della tradizionale festa dell’Up Helly Aa. Si tratta di una grande sfilata in costume vichingo con al centro una nave a grandezza naturale che verrà alla fine bruciata… tra ghiaccio e fuoco…; festa che si tiene ogni anno in occasione del solstizio d’inverno, facente parte della cultura scozzese-britannica, nata nel 1881, con circa un migliaio di guizers, commedianti, divisi in 46 squadre in costume, con a contorno grandi bevute e balli in un clima di sagra popolare, molto frequentata anche dai turisti… Sospesa per la pandemia, la prossima è prevista per il 31 gennaio 2023.

Tornando al romanzo, durante questa festa una mamma, Fran (Frances), perde la sua bambina, Cassie, cadendo nel panico totale. Questo perché otto anni prima era scomparsa una bimba, Catriona, il cui corpo era stato casualmente da lei ritrovato, per mezzo di un cane, sotto un cumulo di torba e qualche settimana prima aveva scoperto un altro cadavere, questa volta di una giovanetta, Catherine, soffocata con la sciarpa che portava al collo: tutte e due col nome iniziante per “C”, come la sua bimba!

Si sospetta e si arresta un certo Magnus, anziano burbero e un po’ fuori di testa, ma l’ispettore Perez ed il suo superiore Taylor hanno dei dubbi sulla di lui colpevolezza nonostante tutti gli indizi riscontrati; dubbi che si acuiscono quando il padre di Catherine scopre che dalla stanza della figlia è scomparso un filmato sul comportamento dei personaggi della cittadina – compito scolastico che però l’interessata avrebbe sviluppato con grande passione ed interesse – così come quasi tutti i suoi appunti cartacei ad esso collegati, compresa la versione su PC che Magnus non avrebbe potuto/saputo cancellare. Nello svolgere l’intrigante trama l’autrice tende delle trappole al lettore, seminando indizi contro questo o quel personaggio, tra i quali i sentimenti di gelosia, possesso e rivalsa, tra legami affettivi e familiari conclusi, appena nati o ormai consunti, sembrano essere motivo e causa dei due cadaveri e della sparizione di Cassie. Ma, questo è vero solo in piccola parte… leggete tutto e scoprirete perché; il romanzo è molto gradevole.

Franco Cortese Notizie in un click