Ann Cleeves – La ragazza dell’isola – Roma, Newton Compton, 2010, 330 p. (235)

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E’ questo il quarto romanzo giallo scritto dalla Cleeves, come tutti gli altri ambientato nella fredda ma spettacolare platea scenica delle isole Shetland e come al solito avente per centro l’ispettore Jimmy Perez, questa volta molto coinvolto nell’intreccio: dopo aver fatto ritorno con l’amata fidanzata Fran nell’isoletta minore Fair, dove è nato e dove vivono i suoi genitori, si troverà a sbrogliare il bandolo di una matassa che ha prodotto ben tre omicidi femminili, nella peraltro tranquilla comunità locale

Oltre alla magistrale descrizione della vita sull’isola, questa brava scrittrice sa anche interpretare lo stress di vivere gomito a gomito in spazi esigui con le delusioni, i silenzi ed i malumori della vita quasi coatta di una decina di personaggi, di cui molti forestieri o abitanti non locali, vita centrata nell’hotel del faro che ospita una “colonia” di birdwatcher qui giunti per ammirare un raro esemplare di cigno trombettiere, uccello acquatico dei grandi laghi appartenente alla famiglia delle Anatadae.

Ed un altro uccello, ancora più raro, il chiurlottello, dalle alte zampe e dal lungo becco appuntito, della famiglia degli Scolopacidi, da gran parte degli studiosi considerato estinto ma ancora non dichiarato ufficialmente tale.

E sono proprio le intricate vicende che ruotano intorno all’avvistamento di questo volatile che guidano e condizionano l’intera vicenda del romanzo, in un intreccio di trame tutte tinte di giallo che sfoceranno nelle morti che il povero Perez dovrà capire, interpretare e risolvere…

Muore per prima la famosa in TV e sui rotocalchi direttrice del Centro Studi della flora e fauna locale, Angela, donna “mangiauomini” pur se regolarmente sposata con Maurice, poi Jane la stimata e brava cuoca omosessuale qui rifugiatasi dopo essere stata delusa da Dee; infine proprio Fran viene accoltellata, per l’ispettore una tragedia che lo porterà a meditare di lasciare il mestiere di poliziotto, ritenendosi lui responsabile di quella morte.

Perez rimane colpito – come il lettore – dalla stranezza delle due prime morti: l’omicidio di Angela Moore avvenuto nel Laboratorio del faro, con le mani della vittima appoggiate sulla scrivania ed un coltello nella schiena, e quella di Jane – ritrovata cadavere nel soppalco del Pund, un cottage semi abbandonato e fuori mano ritrovo di coppiette in cerca di luoghi tranquilli e isolati – il cui corpo era disteso su pelli di pecora insanguinate poggiate sul letto. Ebbene, entrambi quei cadaveri sono stati ritrovati coperti di piume, sul primo sparse tra i capelli, sul secondo sparse su tutto il viso. Piume, ancora, qualcuna delle quali risulta poi essere di un uccello raro.

Tutto questo caos è stato ovviamente peggiorato dalla mancanza di mezzi tecnici, di esperti di polizia e per alcuni giorni anche delle comunicazioni con l’esterno per via delle cattive condizioni climatiche che non hanno permesso di far atterrare aerei sull’isola ma nemmeno i regolari traghetti di linea.
Situazioni difficilissime che non hanno però impedito all’ispettore di scoprire la verità nascosta in luoghi impensabili e risolvere, come sempre, efficientemente il caso.

Franco Cortese Notizie in un click