Anzaldi (IV): “Contratti a tempo indeterminato solo per uomini? “

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“Il ministero del Lavoro fornisca i dati relativi alla conversione dei contratti da tempo determinato a indeterminato dal punto di vista di genere e verifichi, inoltre, per quanto riguarda il gap occupazionale di genere, se nel punto Primark del centro commerciale Maximo di Roma siano stati convertiti, a tempo indeterminato, quasi esclusivamente contratti di lavoratori maschi”.  

Lo chiede il deputato di Italia Viva Michele Anzaldi in un’interrogazione al Ministro del Lavoro e delle politiche sociali

“L’utilizzo dei contratti a tempo determinato – spiega – è largamente impiegato dalle grandi aziende, che li utilizza nella modalità part time, richiedendo poi ore di straordinario aggiuntivo ai lavoratori che sperano così nel rinnovo del contratto; anche presso Primark Italia di Roma, il contratto a tempo determinato di poche settimane o mesi, viene offerto a giovani lavoratori ai quali si ricorre per coprire la stessa posizione del contratto del lavoratore precedente non rinnovato”.

“Dagli ultimi dati pubblicati dall’Istat emerge un quadro occupazionale preoccupante: ad aprile 2022 gli occupati tornano a scendere con la sola eccezione dei contratti a tempo determinato il cui aumento prosegue senza sosta. Anche sul fronte dell’occupazione femminile i dati di aprile 2022 registrano un preoccupante calo di 43 mila unità. Nel nostro Paese in presenza di un figlio lavora l’83,5% dei maschi e solo il 55,2% delle donne. Un divario superiore ai 28 punti percentuali (28,3%), più ampio non solo della media Ue (17,9 punti) ma anche rispetto a quello di tutti gli altri paesi europei. Ora –conclude Anzaldi – è necessaria chiarezza per intervenire e invertire una tendenza preoccupante”.