“ĂQUAE NATUROGRAFIE”, L’ARTISTA ROBERTO GHEZZI INCONTRA IL PUBBLICO VENEZIANO 

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L’ARTISTA ROBERTO GHEZZI INCONTRA IL PUBBLICO DOMENICA 26 MARZO ALLE 11.00 ALL’INTERNO DELLA SUA MOSTRA “ĂQUAE NATUROGRAFIE” ALLESTITA A VENEZIA AL FONDACO DEI TEDESCHI. L’AUTORE RACCONTERÀ LA FILOSOFIA DELLA SUA PARTICOLARE TECNICA CHE HA PORTATO ALLA FORMAZIONE DI QUESTI AUTORITRATTI DI LAGUNA, “SINDONI D’AUTORE” CHE POTRANNO ESSERE VISTE AL FONDA FINO 1^ MAGGIO PROSSIMO. LA PARTECIPAZIONE ALL’INCONTRO È LIBERA SU PRENOTAZIONE ALL’INDIRIZZO: INFO@STARTCULTURA.IT

 

 

VENEZIA –Si chiamano Naturografie le opere che l’artista contemporaneo Roberto Ghezzi realizza a quattro mani con la natura: una particolare forma artistica in cui arte, uomo e ambiente entrano in consonante e originale connessione.

La particolare filosofia della mostra “Ăquae Naturografie” (a cura di START Cultura) – circa un centinaio di opere esposte a Venezia al Fondaco dei Tedeschi fino al prossimo 1^ maggio – sarà raccontata al pubblico dallo stesso artista domenica 26 marzo alle 11.00 nel corso di un incontro dove Ghezzi sarà affiancato da Stefano Borella (Direttore Riserva Naturale WWF di Val Averto) e Michele Zacchigna (Ricercatore CNR-IOM), Le Naturografie dall’installazione in natura di tele che vengono lasciato parzialmente immerse nell’acqua, demandando così al tempo il completamento dell’opera: la luce, il vento e la pioggia, le piante e gli organismi che popolano quelle acque agiscono sulle tele per creare paesaggi vivi e sempre diversi.

Lo spettatore si trova di fronte ad una produzione inconsueta, portatrice di canoni estetici misti (naturali-umani), valenze simboliche (l’artista che delega l’atto gestuale alla natura), aspetti etici (la comprensione ed il dialogo con il paesaggio e la sua salvaguardia). La mostra in corso al Fondaco nasce come esito di questa tecnica applicata nella Laguna di Venezia. Opere che si possono definire veri e propri autoritratti di Laguna, “sindoni” d’autore dove l’ambiente anfibio della laguna e la natura terracquea si raccontano in modo sorprendente.

«L’esposizione, raggruppa una serie di grandi tele che si sono generate dopo oltre sei mesi di immersione nei luoghi della laguna veneta – spiega Roberto Ghezzi. Sono state montate negli spazi del Fondaco come fossero delle sindoni, delle “pelli” di laguna, issate con delle catene che, a loro volta, erano rimaste a lungo immerse nelle acque. La laguna ha fortemente agito sui tessuti di queste tele: le ha martoriate, scavate, mangiate. Su di esse troviamo sia i segni della bellezza della creazione – come i verdi delle alghe che hanno trovato alloggio e nuova dimora nei miei tessuti – che anche i segni dell’inquinamento e dell’effetto antropico delle maree».

 

La partecipazione all’incontro di domenica è libera su prenotazione all’indirizzo: info@startcultura.it. Le prenotazioni saranno attive fino a mezz’ora prima dell’inizio dell’evento, e comunque fino ad esaurimento dei posti disponibili. Tutte le informazioni su www.startcultura.it