AROMA DI EXPORT, LE PIANTE OFFICINALI TRAINANO L’AGRICOLTURA ALBANESE SUI MERCATI MONDIALI

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Nel 2022 le colture alla base dell’industria erboristica, con applicazioni polivalenti in settori dalla produzione di liquori alla gamma della cosmesi e del benessere, hanno evidenziato un balzo sia quantitativo, nei valori e nei volumi commercializzati, sia qualitativo, innalzando il segmento della clientela importatrice nei Paesi UE e oltre Atlantico in USA

Il contributo delle piante officinali aromatiche è stato pari a 50 milioni di euro equivalenti, concorrendo a un decimo della bilancia commerciale estera totale dell’Albania relativa alla macro voce dell’agricoltura.

Un risultato destinato a offrire margini ulteriori di evoluzione nell’anno in corso, che si prepara a mettere a segno, sulla base degli andamentali della prima parte del 2023, aumenti ancora più significativi, in ragione della rilevanza dei mercati di destinazione e della caratteristica di una tipologia produttiva colturale orientata all’export in misura del 90 per cento e coerente con la strategia dell’Unione Europea per uno sviluppo rurale polifunzionale e competitivo dell’Albania.

I risultati di queste brillanti performances sono stati sottolineati dal Primo Ministro Edi Rama e dalla Ministra delegata alle politiche agricole Frida Krifca, nel corso di una conferenza svolta con la partecipazione delle rappresentanze degli imprenditori di questo particolare e qualificante segmento del settore primario.

L’ambito delle piante aromatiche, medicinali e officinali, rientra a pieno titolo nella strategia nazionale, approvata dalla UE, dello sviluppo sostenibile, diffuso e inclusivo, poiché consente di avviare imprese rurali e di mettere a reddito, dal punto di vista colturale, fondi e appezzamenti localizzati anche in aree marginali e decentrate, dove prospettive economiche di altro tipo sarebbero più onerose e complesse da perseguire.

Perciò, come ha evidenziato la Ministra Krifca, gli investimenti in questa specifica merceologia hanno il pregio di offrire dignitose opportunità di lavoro e di reddito dal Nord al Sud del Paese, incentivando le piccole comunità agricole e prevenendo lo spopolamento delle terre.

 

Un esempio? “L’ottanta per cento della salvia acquistata dagli Stati Uniti d’America proviene dall’Albania – hanno sottolineato con orgoglio Edi Rama e Frida Krifca – e il nostro Paese si colloca tra i primi 25 al mondo nella classifica delle Nazioni esportatrici di piante aromatiche officinali. Una famiglia su cinque, fra quelle abitanti nelle zone montane, trae sostentamento dalla raccolta e dalla commercializzazione delle piante aromatiche”.

Dal 2013, anno di entrata in funzione del governo Rama, a oggi, lo Stato, con interventi propri e fondi dell’Unione Europea e dei donatori internazionali, ha sostenuto 1100 progetti, per un totale di 2400 ettari, aggiuntivi rispetto ai 6700 iniziali, realizzando 16 investimenti infrastrutturali culminati nella messa a punto di una sessantina di centri di raccolta e di essicazione.

Nel 2022, la produzione di piante aromatiche ha toccato le 16.500 tonnellate, quindi la prossima sfida del ministero delle politiche agricole è quella di utilizzare la strategia Ipard 3, appena autorizzata da Bruxelles a favore dell’Albania, per realizzare ulteriori incrementi del 15 per cento nella raccolta estiva e del 40 in quella autunnale, puntando sulla meccanizzazione del settore e su progressi tecnologici in grado di migliorare le rese dei terreni coltivati e la capacità di essicazione, stoccaggio e lavorazione avanzata.