Il 2025 si chiude per la filiera suinicola italiana come un anno di apparente solidità economica, ma al tempo stesso come un punto di svolta potenzialmente critico. I numeri analizzati nel convegno di fine anno di Assosuini mostrano infatti una filiera che ha beneficiato di prezzi elevati, ma che presenta squilibri interni sempre più difficili da sostenere nel medio periodo.
Sul fronte produttivo, infatti, l’offerta nazionale di suini da macellazione resta strutturalmente compressa. Negli ultimi dodici mesi, i suini macellati nel circuito DOP si attestano intorno a 8,3-8,4 milioni di capi, mentre il totale dei suini grassi macellati in Italia si colloca poco sopra i 9 milioni di capi. Si tratta di livelli inferiori rispetto al periodo pre-PSA e significativamente più bassi rispetto ai principali competitor europei.
Questa contrazione dell’offerta ha rappresentato il principale fattore di sostegno dei prezzi.
Nel corso del 2024 e soprattutto del 2025, i prezzi dei suini pesanti da macello del circuito tutelato (160-176 kg) hanno raggiunto livelli storicamente elevati, oscillando per lunghi periodi tra 1,90 e 2,40 euro/kg. Se si confrontano questi valori con la media 2017-2020, quando i prezzi raramente superavano 1,45-1,50 euro/kg, emerge l’eccezionalità della fase attuale.



