ASTI/CUNEO, CIRIO: “NON È UNA FESTA, SCUSATE IL RITARDO”

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Inaugurata ieri e agibile da questa mattina l’attesa infrastruttura autostradale del sud Piemonte che, dal 1991 a oggi, è costata quasi un miliardo e mezzo di euro alla comunità piemontese e italiana, sulla base di un itinerario a “zeta rovesciata” nel quale i due principali tronconi, tra Cuneo e Fossano e tra Marene e Asti, sono uniti tramite l’asse della Torino/Savona, per una lunghezza complessiva di 90 chilometri fra i due capoluoghi provinciali

Il Sindaco di Bra, Gianni Fogliato: “Il frutto di un lavoro istituzionale e sociale corale, adesso si proceda alle opere di adduzione sulla viabilità ordinaria attualmente oberata dal trasporto pesante”

Scusate il ritardo. Questo è il messaggio con cui le massime autorità politiche intervenute ieri mattina, sul viadotto ultimato e collaudato all’altezza del territorio comunale di Cherasco, si sono rivolte alla ristretta platea di Amministratori locali e rappresentanti dei mass media, nel corso della volutamente spartana cerimonia di apertura del lotto conclusivo del tracciato integrale della Autostrada a33, che da questa mattina è percorribile nella sua interezza, con ingresso da un capoluogo e uscita dall’altro, sebbene il suo tratto centrale subirà limitazioni in modalità cantiere, fra Cherasco e Alba, almeno sino al prossimo mese di aprile.

Il viceministro Edoardo Rixi e il governatore del Piemonte Alberto Cirio 

L’infrastruttura, gestita tramite una specifica Spa concessionaria facente capo al gruppo Gavio, ha avuto un costo complessivo di costruzione pari a quasi un miliardo e mezzo di euro, a seguito di una gestazione durata all’incirca 34 anni (35 considerando i lavori di ultimazione da svolgere) e di una pluralità di passaggi svolti attraverso Governi nazionali e Giunte regionali di tutti i colori e sfumature politiche. Le fasi decisive dell’opera pubblica, a livello centrale statale, si sono concretizzate nel corso dei Governi Prodi, D’Alema e Amato bis tra il 1998 e il 2000, durante le gestioni politiche del ministero dei Lavori pubblici da parte di Paolo Costa, Enrico Micheli, Willer Bordon e Nerio Nesi. Risale infatti al 1998 la fondamentale legge di finanziamento del collegamento autostradale, che venne resa operativa dall’intesa istituzionale siglata nella primavera del 2000 tra la Regione Piemonte e l’allora ministro ed ex banchiere Nesi, al quale si deve la firma del decreto che autorizzò, con decorrenza dal 2001, l’avvio dei cantieri di costruzione.

Mariano Costamagna e Giuliana Cirio, presidente e direttrice di Confindustria Cuneo, alla cerimonia di apertura del lotto finale della Cuneo Asti 

Ulteriori passaggi decisivi avvennero nel corso del secondo governo Prodi, con l’arrivo a Marene dell’allora ministro delle Infrastrutture Antonio di Pietro nel 2007, e del successivo governo Gentiloni nel 2017, grazie alla strategica intuizione dell’onorevole Graziano Delrio il quale, da titolare del competente dicastero, ideò il meccanismo del “cross financing” con il quale, senza ulteriori oneri a carico dello Stato (e quindi senza costi aggiuntivi per i contribuenti e per la fiscalità generale), furono individuate le coperture economiche necessarie al completamento dei lotti conclusivi a opera dei soggetti concessionari vigenti.

Alberto Gatto e Claudio Bogetti, sindaci di Alba e di Cherasco 

La cerimonia di apertura del (parziale) lotto conclusivo è stata preordinata dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, di Forza Italia, e dal vice ministro leghista Edoardo Rixi intervenuto in vece di Matteo Salvini impegnato a Roma nella votazione del bilancio dello Stato per evitare l’ingresso dell’Italia nell’esercizio provvisorio. Cirio ha ricordato che egli iniziò a far politica nel 1994, assieme agli amministratori locali dell’epoca quando l’autostrada ancora non esisteva, mentre l’esponente del governo Meloni ha sottolineato l’importanza di comunicare i progressi infrastrutturali finora conseguiti e l’importanza che le riforme amministrative, avviate nell’ambito dei fondi del PNRR, siano rese permanenti come fattore di semplificazione stabile delle procedure necessarie all’attuazione di ogni investimento pubblico e privato.

Ai due estremi della foto, Luca Robaldo e Maurizio Rasero, presidenti delle province rispettivamente di Cuneo e di Asti 

Successivamente alla cerimonia di apertura, i rappresentanti della Regione, del ministero e delle amministrazioni provinciali e comunali interessate hanno siglato l’intesa istituzionale funzionale alla messa a gara delle cosiddette opere di adduzione, per un totale di oltre 43 milioni di euro, indispensabili alla piena funzionalità e fruibilità dell’autostrada, affinché la stessa sia completamente accessibile e utilizzabile in maniera tale da consentire il raggiungimento di ogni punto strategico del territorio attraversato dal punto di vista sia industriale che turistico.

Il Sindaco di Bra, Gianni Fogliato, del PD 

Da quest’ultimo punto di vista, i nodi decisivi sono quelli di Alba con la tangenziale, di Cherasco con la salita discesa del Bergoglio e della fondovalle e del Comune di Bra con il passaggio della strada provinciale 7 – decisiva per il raggiungimento dell’ospedale unico collinare di Verduno – e della salita/discesa degli Orti. L’urgenza dei lavori stradali di adduzione è stata sottolineata dal Sindaco Gianni Fogliato, che è intervenuto alla cerimonia di ieri con i colleghi Primi cittadini di Cherasco, Claudio Bogetti, e di Alba, Alberto Gatto.

Alessandro Zorgniotti