ASTI/CUNEO, IL SEMESTRE BIANCO DEL PEDAGGIO CHE FA TUTTI CONTENTI

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Il 30 dicembre, vigilia del Capodanno, lo stato maggiore di Governo e Regione si ritroverà sulla carreggiata autostradale, all’altezza del territorio comunale di Cherasco, per celebrare un’inaugurazione questa volta più che simbolica, sebbene per il completamento definitivo delle carreggiate – ponti e tangenziali di immissione e deflusso – occorrerà attendere, come minimo, la primavera del 2026

Nel frattempo, e su pressione da parte della Giunta Cirio/Gabusi, la società concessionaria disporrà la proroga della gratuità della circolazione lungo l’intero tragitto della famosa Zeta rovesciata che tanto ha fatto discutere fin dalla sua progettazione. In circostanze ordinarie, quale somma tra il prezzo nominale del pedaggio e quello del carburante, un normale veicolo automobilistico non commerciale, ossia la classica auto per uso familiare, per un viaggio di andata e ritorno fra i due capoluoghi del basso Piemonte, dovrebbe sobbarcarsi una spesa prossima ai 35 euro.

Il tronco incompiuto dell’autostrada è stato per moltissimo tempo al centro delle cronache nazionali che parlarono a lungo di “Salerno Reggio Calabria del Nord”

Già una ventina di anni or sono l’onorevole Raffaele Costa, all’epoca presidente della Provincia di Cuneo, aveva portato avanti una efficace campagna di sensibilizzazione per arrivare a formule di esenzione dall’obbligo di versamento del pedaggio, a titolo di ristoro a parziale compensazione degli alti livelli di incidentalità stradale e dei maggiori costi economici e logistici degli spostamenti pendolari e commerciali su gomma nei territori cuneese e astigiano.

La salita degli orti, nel Comune di Bra, rappresenta oggi uno dei punti più critici in assoluto della vecchia Statale 20 Asti Cuneo non a pagamento 

Il provvedimento assunto, di agevolazione di automobilisti e trasportatori pesanti, potrebbe essere prorogato ben oltre la scadenza solo indicativa del 30 aprile qualora, come prevedibile, i cantieri dovessero sforare quel termine.

Certamente, anche in seguito occorrerà studiare delle formule promozionali per fare in modo che il traffico veicolare non torni più a gravare in toto sulla viabilità ordinaria del tracciato della Statale 20, con particolare riferimento alla molto problematica salita/discesa degli Orti e della fondovalle Tanaro, che insistono alle porte della città di Bra in provenienza da Fossano, e sulla viabilità della Provinciale 7, a oggi l’unico collegamento fra il territorio braidese e l’ospedale unico di Verduno.

Gli assetti autostradali in quel punto, e le politiche di incentivazione di Regione e Ministero del Mit coordinate con la società concessionaria di gestione della Cuneo/Asti, saranno rilevanti al fine di portare i Comuni interessati, in questo caso il Municipio di Bra, ad adottare specifiche ordinanze in tema di viabilità per dirottare il traffico passivo dei mezzi pesanti e auto articolati sui tratti autostradali di relativo attraversamento.

La famosa Zeta rovesciata del tracciato autostradale 

La Cuneo Asti, relativamente alla linea di congiunzione della Zeta, coincide con un tratto della Torino Savona, che consente interconnessioni veloci con la rete nazionale e con i maggiori siti portuali, logistici e aeroportuali della regione del Nord Ovest.

Fra le più significative critiche indirizzate al progetto di autostrada del sud Piemonte, oltre ai tempi trentennali di esecuzione dei cantieri – che vennero autorizzati per la prima volta dall’allora Ministro di centrosinistra dei Lavori pubblici onorevole Nerio Nesi -, sono sempre state ricorrenti quelle relative al tracciato non lineare del collegamento, considerato concausa della lievitazione dei costi finali di realizzo, e al carattere fuori tempo massimo di un’opera pensata in una fase storica ed economica non più esistente, dal momento che gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso vedevano l’area Cuneese astigiana a più alta densità industriale (contro i molti attuali capannoni vuoti incastrati nel paesaggio UNESCO) mentre oggi a prevalere sono i flussi legati al turismo del vino e dello sci.

Polemiche destinate, almeno per qualche settimana o mese, a cedere il passo all’ennesimo taglio del nastro. Non ancora quello definitivo, ma comunque, e per la prima volta, più simile a una cerimonia di posa dell’ultimo miglio.

AZ