Atti intimidatori ai giornalisti: riunione in prefettura a Caserta

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Nel territorio campano si evidenzia un incremento, rispetto al 2019, del numero di episodi di intimidazione o minaccia ai giornalisti: nei primi sei mesi del 2020 sono già 14 i casi, mentre in tutto il 2019 ne erano stati registrati 11.

«Mai banalizzare o sottovalutare le minacce ai giornalisti». Il prefetto Vittorio Rizzi, vice direttore generale della Pubblica Sicurezza – direttore centrale della Polizia criminale, è deciso a intercettare tutti i segnali sul fenomeno per garantire ai professionisti dell’informazione un pronto intervento da parte delle Forze di Polizia.

Su sollecitazione del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, hanno preso il via oggi da Caserta una serie di incontri sul territorio dell’Organismo permanente di supporto al “Centro di Coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti”, presieduto dal prefetto Rizzi e composto da rappresentanti di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di finanza, Ordine dei giornalisti e Federazione nazionale della stampa italiana. La riunione è stata copresieduta dal prefetto di Caserta Raffaele Ruberto, alla presenza dei rappresentanti di vertice delle Forze di polizia della provincia e di una rappresentanza dei giornalisti locali.

Nel territorio campano, la matrice degli atti intimidatori è in gran parte riconducibile a problematiche e a contesti socio-politici locali e in minima parte a contesti di criminalità organizzata.

Nel corso della riunione. sono stati condivisi alcuni progetti per la formazione congiunta e per rivolgere una specifica attenzione agli atti intimidatori diffusi sulla rete, che hanno evidenziato un notevole incremento negli ultimi mesi.