GENOVA – La scelta della Giunta comunale di aumentare l’Imu è un provvedimento che colpirà direttamente i proprietari di case virtuosi che decidono di locare il proprio appartamento a prezzi calmierati e indirettamente gli inquilini che solo grazie agli affitti concordati possono permettersi di affittare casa.
Se i conti non tornano la Giunta poteva scegliere altre strade e meno impattanti sulla vita delle persone come ad esempio quella di colpire gli evasori fiscali o i 30 mila appartamenti sfitti che sono, quelli sì, un danno alla collettività.
Con questo provvedimento la Giunta cancella di fatto l’incentivo fiscale che da quasi venti anni ha permesso di arrivare nel comune di Genova a ben 27 mila affitti concordati e, secondo le proiezioni Sunia, l’aumento avrà un importo medio di circa 300 euro a proprietario.
È evidente che questa nuova gabella spingerà i proprietari a scaricare l’aumento sugli inquilini e magari scegliere di passare dai canoni concordati agli affitti brevi, indicati da anni come distorsione del mercato immobiliare e che, con questa mossa, l’amministrazione comunala rende ancora più facili.
La nuova misura, in vigore già da quest’anno, penalizza chi sceglie di affittare a prezzo calmierato, i lavoratori e le lavoratrici che per stare economicamente in equilibrio hanno bisogno che l’affitto non superi il 30% del loro reddito, in generale le fasce più deboli della popolazione.
Così come pensata la manovra sull’Imu sarà uno schiaffo a tutte le famiglie che cercano e/o hanno casa in affitto in un mercato immobiliare balordo e pieno di speculazione finanziaria, mentre il mondo delle case popolari è sempre più in crisi rispetto ai bisogni e alle attese.
Sunia Genova



