LGBT / Transessuale ed ex tirocinante magistratura, a MOW : “giustizia ambiente omofobo”; “presidente collegio donna, disse a noi tirocinanti: «avere un figlio gay è una disgrazia»”; “questione è culturale, non c’è Ddl Zan che tenga”
Milano, 11 luglio 2021 – Nel pieno del dibattito sui diritti civili, MOW (mowmag.com) intervista la transessuale Jackie Ferrè, all’anagrafe Diego Peluso: trentudenne che, dopo un brillante percorso di studi in Legge a Napoli e aver iniziato il tirocinio per diventare magistrato, sarebbe potuta diventare la prima transessuale in Italia a ricoprire tale ruolo. Ma è stata costretta a cambiare i propri sogni professionali, proprio a causa del grave clima omofobo che si resira nell’ambiente delle aule di giustizia: “quando sono entrata in tribunale ho capito che il problema era alla base del modo di pensare diffuso in quegli ambienti”, riferisce al magazine lifestyle di AM Network. E circa l’attuale discussione sul ddl Zan in votazione al Senato, puntualizza: “forse quando ho intrapreso il mio percorso di transizione, poter contare sul Ddl Zan sarebbe stato utile. Ma come le unioni civili, tutto utile ma niente di fondamentale. Sono dei passi avanti, solo che se non cambia la mentalità della gente non cambierà mai davvero niente”, sottolinea a mowmag.com. Aggiungendo: “come la restituisci la dignità alle persone se non possono avere un lavoro? Non voglio sminuire certe battaglie, però io vorrei solo essere libera di fare il mestiere per il quale ho studiato, senza sentirmi dire che non possono assumermi perché sono “un po’ così…” e camminare per strada senza essere insultata. È una questione culturale e non c’è Ddl Zan che tenga.” Nell’intervista concessa al magazine lifestyle MOW, Jackie Ferrè racconta anche i diversi aneddoti ed episodi di discriminazione, che ha vissuto nel proprio percorso professionale tra le aule di giustizia: “un giorno la presidente del collegio, una donna, disse davanti a noi tirocinanti: «Ragazzi, non ci prendiamo in giro, avere un figlio gay è una disgrazia».”
https://mowmag.com/lifestyle/omofobia-nella-giustizia-la-storia-di-jackie-da-avvocato-e-quasi-magistrato-a-disoccupata-perche-trans-mi-dicevano-sei-brava-ma-in-studio-ti-devo-nascondere
