Bacche di Goji, un superfood dall’antico Oriente

0
10

Sono nella lista dei dieci “superfood” che fanno bene alla salute. Sono le bacche di Goji, moda gastronomica degli ultimi anni, ma fonte di benessere su diversi fronti

In occidente le bacche di Goji sono diventate famose da poco più di un decennio, ma in oriente le loro proprietà sono conosciute da più di 2.000 anni. Il nome goji deriva dal termine cinese “gǒuqǐ” che a sua volta proviene dal persiano “gojeh” e significa semplicemente “bacca”.

Le bacche sono i frutti di due specie di piante, il Lycium barbarum L. e il Lycium chinense, entrambe appartenenti alla famiglia delle Solanaceae, la stessa delle patate, del pomodoro o delle melanzane. Lycium, il nome del genere, deriva da Licia, regione dell’Anatolia meridionale. Il frutto è infatti conosciuto nella medicina tradizionale cinese come “frutto di Licia”, in latino: Fructus Lycii. In inglese, invece, le bacche di goji sono chiamate wolfberry (bacca del lupo).

Le bacche di Goji sono i frutti di un arbusto spontaneo che cresce nelle valli himalayane, nella Mongolia, nel Tibet. Una volta mature, assumono un colore acceso tra l’arancione e il rosso e un sapore dolce che si avvicina a quello del lampone e sono un concentrato di vitamine e antiossidanti. Per questo, sono molto apprezzate in ambito sportivo. Ma anche come pausa spezza-fame, durante il lavoro o le attività quotidiane, le bacche sono preziosissime alleate della dieta dimagrante e un’ottima soluzione per evitare i soliti snack.

Una piccola porzione di Goji contiene infatti i nutrienti che troveremmo nell’altra frutta ma solo mangiandone in grandi quantità: il Goji contiene la vitamina A e C, tutte le vitamine del gruppo B, sali minerali (calcio, potassio, ferro, zinco, selenio, fosforo, manganese, magnesio, rame, germanio e cromo), 18 aminoacidi diversi, steroli e acidi grassi vegetali, flavonoidi e carotenoidi.

Chiamati “frutti della giovinezza” per la ricchezza di antiossidanti naturali che aiutano a mantenerci giovani, contrastando i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento. Per queste ragioni il goji è spesso utilizzato nei trattamenti e nelle diete anti-age. Ma il superfrutto della salute fa bene anche alla vista, alla pelle, alle unghie e ai capelli.

I goji hanno inoltre proprietà antinfiammatorie, aiutano il fegato a mantenersi sano, migliorano la circolazione, favoriscono la riduzione del colesterolo, sono ricche di acidi grassi essenziali, contengono una buona dose di vitamina C, hanno un effetto saziante, regolano gli zuccheri nel sangue, supportano il sistema immunitario.

Il tutto per 321 calorie per 100 grammi.

La dose consigliata è di circa 15/30 grammi di bacche al giorno, per i bambini il quantitativo viene ridotto a 10 grammi al giorno. L’assunzione di goji è tuttavia sconsigliata a chi soffre di allergie alle solanacee (per esempio i pomodori) e a chi soffre di diabete.

Le bacche di goji sono perfette se assunte da sole come snack tra un pasto e l’altro, ma le si può anche aggiungere a insalate, yogurt, e cereali. C’è anche chi le assume nelle tisane, facendone bollire un cucchiaino nell’acqua per circa 5 minuti.

Il succo, rispetto ai frutti essiccati che si trovano in commercio, consente di usufruire al meglio delle proprietà del Goji e si può consumare concentrato o diluito con acqua minerale naturale. È sufficiente assumerne un misurino al giorno (circa 20 ml) per un mese, la mattina a digiuno, poco prima della colazione.

fonte: viveresostenibilelazio.com