La ricostruzione nella provincia di Macerata, colpita dal terremoto del 2016, comporterà l’apertura di un numero elevato di cantieri nei prossimi vent’anni e un impegno ingente di risorse. I 2/3 del cratere della regione Marche, infatti, rientrano proprio in questa provincia.
Per facilitare le verifiche, sugli adempimenti che le imprese affidatarie o esecutrici dei lavori di riparazione o ricostruzione degli immobili pubblici danneggiati hanno l’obbligo di effettuare, è stato sottoscritto ieri in prefettura l’”Accordo di collaborazione per l’attivazione sperimentale di sistemi informatici di rilevazione delle presenze autorizzate nei cantieri della ricostruzione post terremoto”.
I lavoratori dovranno essere dotati di badge elettronici per accedere ai cantieri e sarà attivata una piattaforma informatica per la condivisione dei dati che riguardano le imprese e i flussi di manodopera. Il modello sperimentale sarà di supporto al gruppo interforze della prefettura nei controlli sulla regolarità delle imprese e nei monitoraggi delle attività nei cantieri.
La decisione è stata adottata dal Tavolo di monitoraggio dei flussi di manodopera, previsto dalle prime normative sulla ricostruzione (art. 35, comma 8, d.l. 189/2016) e istituito in prefettura con decreto 30 marzo 2019.
Hanno siglato l’accordo: il prefetto di Macerata Iolanda Rolli, il commissario straordinario per la ricostruzione Piero Farabollini, le istituzioni locali, le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali.


