Lo rende noto la Banca d’Italia nella pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” assieme alla nota secondo cui la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro è stata di 19,7 miliardi, portandole così a 81,4.
Questa ha più che compensato il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (11,1 miliardi), l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (5,3 miliardi).
In particolare, il debito delle Amministrazioni centrali è diminuito di 2,9 miliardi, quello delle Amministrazioni locali di 0,4 miliardi.
Il debito degli Enti di previdenza è rimasto invece sostanzialmente stabile.
A maggio le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 39,0 miliardi, in aumento del 13,3% (4,6 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2021.
Nei primi cinque mesi del 2022 le entrate tributarie erano state pari a 182,1 miliardi, in aumento del 12,2% (19,9 miliardi) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.



