Ha cambiato look, si è adattata ai tempi e alle mode, è stata mora, bionda, rossa, longilinea o formosa, principessa o pompiere, persino astronauta.
“Avremmo voluto presentare la nostra mostra ispirata a Barbie in un momento diverso, anche perché dopo due anni di pandemia avevamo voglia di salutare la primavera con leggerezza, stavamo quasi per rinunciare, ma poi abbiamo pensato che se a guidare il mondo ci fossero tante bambine, tante donne, tante Barbie sicuramente ci sarebbero meno guerre!”, raccontano.
Il percorso espositivo corre su due binari grazie a una rara collezione di documenti che presenta cataloghi d’epoca, giochi, figurine e grazie alle opere create appositamente per la mostra che omaggiano la figura della mitica bambola, tra cui spicca Garbitch (Be pop), il lavoro site specific realizzato da Rakele Tombini, che ha trasformato gli spazi di Informacittà in una vera e propria casa di bambola per un’installazione composta da oggetti riciclati dal sapore pop, ironico e provocatorio in cui troneggia una confezione gigante di Barbie. Vuota perchè lei è uscita dalla sua scatola senza mettere a posto casa, lasciando in giro gli accessori da bagno, gli articoli sportivi, il cambio di abiti.



