Basta discriminazioni verso le persone con disabilità

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In troppe zone della Usl2 le persone con disabilità cognitivo-comportamentali non hanno pieno accesso alle cure psichiatriche e non vengono prese in carico dei servizi di psichiatria territoriali.
Anche dinanzi ed episodi psicotici rilevanti a queste persone è sostanzialmente precluso l’accesso al servizio psichiatrico di diagnosi e cura (SPDC)
Come se non bastasse tale preclusione riguarderebbe persino le persone autistiche, nonostante questa patologia a livello scientifico (DSM 5) e giuridico rientri pienamente tra quelle psichiatriche.
Questa cosa si traduce lasciando completamente in balia di se stessi tanti titolari dei diritti tra 18 e 65 anni, che nonostante la complessità di quadri patologici gravi possono fare riferimento esclusivamente al medico di famiglia, o pagare di tasca propria per ricevere supporto da parte di un professionista durante il percorso farmacologico legato agli eventuali psicofarmaci prescritti.

Una situazione che in pratica può potenzialmente costituire una discriminazione

Una serie di questioni che mi hanno spinto a chiedere direttamente alla giunta regionale, come intende intervenire per garantire il diritto all’accesso alle cure, onde evitare discriminazioni alle persone con disabilità cognitive/relazionali (down, autistici, ecc).

Thomas De Luca