BEGAJ: “KOSOVO E SERBIA SIANO PROTAGONISTI DELLA PROPRIA RICONCILIAZIONE”

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Il Presidente della Repubblica d’Albania intervenuto dal summit di Prespa: “Questo è il momento storico giusto. Si recuperi integralmente lo spirito degli accordi di Bruxelles e di Ocrida fra Pristina e Belgrado, la sovranità statuale e territoriale kosovara è realtà acquisita e irreversibile”

Prespa è un ridente distretto lacustre che fa convergere armonicamente e romanticamente Albania, Macedonia del Nord e Grecia. Se è vero che sulle rive dei laghi si recuperano le capacità di riflessione e di meditazione, queste hanno permesso a proprio tempo, e nella località di convergenza dei tre Paesi, quegli accordi che avrebbero consentito la stabilizzazione in positivo dei rapporti greco macedoni e la successiva adesione di Skopje alla NATO con benefici indubbi per l’ampliamento dell’ombrello della tutela euro atlantica.

Non a caso, pertanto, Prespa è stata prescelta come sede per lo svolgimento del forum per il dialogo interregionale, annoverando la presenza dei Capi di Stato della maggioranza dei Paesi della penisola balcanica: Bajram Begaj per l’Albania, Stevo Pendarovski per la Macedonia del Nord, Zoran Milanovic per la Croazia, Jakov Milatovic per il Montenegro.
È altresì intervenuto il segretario generale della NATO, Jens Stoltenber, a conferma del valore geostrategico dell’evento.

Evento che ha permesso – come ha ricordato il Presidente della Repubblica d’Albania – di mettere in evidenza il ruolo e la funzione degli accordi di Prespa come modello di riferimento al servizio di una armoniosa evoluzione delle relazioni politiche e diplomatiche dell’intera e complessiva macroregione.

La guerra russa in Ucraina ha prodotto conseguenze a livello globale e causato dirette influenze nell’area dei Balcani occidentali, rafforzando la necessità di una unitaria accelerazione degli stessi verso la prospettiva comunitaria europea e atlantica come obiettivo presente e realtà prossima futura.

Partendo pertanto dal presupposto che la sovranità statuale e territoriale del Kosovo è un dato di fatto e di diritto irreversibile, la filosofia e lo spirito degli accordi di Prespa devono indurre e incentivare i leader di Pristina e di Belgrado ad assumersi in primo luogo la responsabilità storica di portare avanti il cammino di normalizzazione e di riconciliazione tra i due Paesi, nell’interesse delle rispettive comunità e di tutta la regione nel dialogo con i partners europei e occidentali.

La pace e la democrazia – come titola la sezione del forum cui ha partecipato il Capo di Stato di Tirana – sono in assoluto i migliori antidoti per prevenire e scongiurare i loro esatti contrari, ossia la guerra e le derive autocratiche cui si sta tristemente assistendo nel conflitto russo a danno del popolo e del territorio ucraino.

Il Presidente della Repubblica, in occasione del medesimo congresso a Prespa, si è inoltre soffermato in una serie di colloqui molto positivi e prospettici con i leader politici rappresentativi della rilevante comunità albanese insediata nel territorio della Repubblica della Macedonia del Nord, evidenziandone il ruolo proattivo e il contributo apportato alle ottimali relazioni fra i due Paesi sul versante politico e su quello economico, poiché dal buon governo delle relazioni interetniche discendono benefici più ampi e più esponenziali delle aree direttamente coinvolte.

La comunità d’Albania costituisce infatti all’incirca il 30 per cento della demografia e popolazione totale macedone, concorrendo al reddito e alla produttività della Nazione di residenza ed esprimendo il Presidente del Parlamento di Skopje; inoltre, dal 2018 quella albanese è stata riconosciuta come seconda lingua ufficiale dell’ordinamento.

Dir politico Alessandro ZORGNIOTTI