Bel mestiere il consigliere: maxi-vacanze per le Regioni

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In Piemonte le chiamano ferie ridotte: la politica regionale si farà “solo” 27 giorni di vacanza, con chiusura della saracinesca il 7 agosto e rientro il 2 settembre, ma c’è un però. Perché se nel 2024 i giorni di pausa erano stati di più, ossia la bellezza di 34 giorni di fila, quest’anno il calendario pre-agostano rischia comunque di essere versione ultraleggera: l’attesa riforma sanitaria slitterà con ogni probabilità in autunno perché gli alti lai dell’assessore Federico Riboldi che pure vorrebbe imbullonare alla poltrona i consiglieri per un bel pezzo dell’estate, sono caduti nel vuoto.

Del resto, non che il 2025 sia stato una faticaccia: il consiglio regionale in quattro mesi (l’aggiornamento delle presenze è fermo ad aprile) si è riunito la bellezza di 13 volte. E la giunta? Qui il dato aggiornato a giugno racconta che in sei mesi le riunioni sono state 47, ma per chi c’era: il presidente della regione Alberto Cirio ha timbrato il cartellino solo 28 volte.

Ma se la politica in Piemonte è ormai pronta per l’ombrellone, la Lombardia di Attilio Fontana non scherza: il menù, alle latitudini di una Milano terremotata dalle inchieste, prevede un “filone” di 52 giorni di pausa. Con ultima seduta del parlamentino prima della pausa prevista per il 25 luglio e rientro dai lidi (o dalle vette) il 16 settembre. Poco male

. A difendere l’operosità lombarda ci penseranno come al solito i muratori: il Pirellone rimarrà aperto tutto il tempo ma solo perché a darci dentro con la pala saranno gli altri addetti alla ristrutturazione della sede della regione onde poter riaccogliere al loro ritorno gli onorevoli consiglieri già pronti per le ferie. Altrove invece è proprio iniziato il rompete le righe.