Noi abbiamo dei problemi conclamati: la crescita che non va, i salari fermi. Lo sa anche un bambino che con salari bassi non possono esserci né investimenti né consumi
La disoccupazione giovani porta a guai colossali. Ci vorrebbero riforme che non costano. Una riforma sulla legge di rappresentanza e contrattazione. O sul fisco: non possiamo andare alla deriva con organizzazione fiscale che è un disastro. Ma la destra non accetta di pronunciarli questi problemi. Sulla sanità non c’è uno straccio di risposta. Sulla giustizia che non funziona si inventano il referendum.
È un guaio serio non per la sinistra ma per l’Italia”. E il problema è che la destra quelle riforme a costo zero non le farà mai.
Scardinare il sistema corporativo, garantire diritti e tutele, liberare risorse, spazzare via monopoli che sono diventati cartelli e abolire le gabelle delle consorterie, significherebbe perdere i voti di chi li sostiene proprio per tenere l’Italia imbrigliata in un meccanismo tossico che garantisce ricchezze a pochi sulla base delle disuguaglianze di molti.
