Esattamente quello che è successo nel 2008, quando Bersani – che oggi al Foglio ribadisce il concetto – era ministro dello Sviluppo economico: fu il primo in Italia a ritoccare le accise al ribasso quando la crisi economica ha portato il barile a superare per la prima volta i 100 dollari. Oggi che il petrolio ha sfiorato i 140 dollari, il leader di Articolo Uno non ha dubbi: “La norma che consente di tagliare le accise quando si verifica un aumento dell’Iva va ripresa”.
Ma per Bersani non c’è solo questo strumento tra quelli che si possono già usare per affrontare la crisi dei prezzi energetici. Dalla sua cassetta degli attrezzi ne rispolvera altri. Primo: monitorare eventuali elementi speculativi con il cosiddetto Stacco Italia-Ue, un osservatorio settimanale che fino al 2018 ha confrontato la media dei prezzi alla pompa italiani con quella degli altri paesi. Perché, dice l’ex ministro dello Sviluppo economico, “il mercato dei carburanti è opaco e non da oggi.
Sono entrati nella distribuzione un sacco di soggetti nuovi, si è perso un po’ il controllo degli approvvigionamenti, i grandi marchi hanno fatto passi indietro. Ci sono migliaia di distributori sotto soglia eppure restano in piedi, c’è qualcosa che non quadra ed è difficile da afferrare perché ha dei risvolti internazionali. Bisogna che la Guardia di Finanza aumenti gli sforzi, con tutti gli aiuti anche normativi che il governo può dare”.
Oggi invece per calmierare si parla di tetto del prezzo. “Capisce?”, sorride. “Quelli che hanno abolito l’acquirente unico perché condizionava il mercato adesso invocano il prezzo regolato”. Quali rischi ci vede? “Se fosse un’azione su scala europea, sarebbe un azzardo ma si potrebbe anche fare. Che si possa fare in una dimensione nazionale mi lascia perplesso per due motivi: il primo è che non arrivino i rifornimenti perché i fornitori possono vendere a chi paga di più, il secondo è che il mercato possa tornare a ribassare i prezzi e il tetto fissato finisca per essere a perdere. Se si muove tutta l’Europa ha potere diverso”.



