Tra i nuovi poveri – continua la coldiretti – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate o danneggiate dalle limitazioni rese necessarie in due anni di pandemia.
La lista dei prodotti da acquistare per distribuirli ai più indigenti – evidenzia la coldiretti – va dagli omogeneizzati per l’infanzia al latte, dai salumi ai formaggi a denominazione di origine, dall’extravergine made in italy alla carne, dalla pasta al riso, dalle conserve di pomodoro ai succhi di frutta. Accanto all’intervento pubblico è cresciuta però anche la solidarietà con la Coldiretti che insieme alle realtà economiche più importanti del paese ha donato oltre 6 milioni di chili di frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, vino e olio 100% italiani, di alta qualità e a chilometri zero, anche attraverso l’iniziativa la spesa sospesa nei mercati degli agricoltori di campagna amica.


