In questi ultimi giorni ho avvertito un cambio di passo del Pd. Le nostre idee stanno penetrando maggiormente nell’elettorato.
L’effetto delle tante buone candidature nei territori si fa sentire. Così come la mobilitazione di centinaia di volontari. Inoltre, Letta, a mio avviso, ha stravinto il confronto con Giorgia Meloni. C’è da combattere fino all’ultimo. Ma l’orizzonte della vittoria non è affatto chiuso”.
Così Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Pd, in una intervista alla Stampa. “In confronto al passato, dove ci sono state incertezze, abbiamo definito una piattaforma sociale in grado di superare la sfiducia delle fasce più povere della popolazione italiana”, continua
.”Se dovessimo vincere, il premier naturale sarebbe Letta, che sta dimostrando in campo una notevole tempra. Il dolore” per la fine dell’alleanza con i 5 Stelle, insiste Bettini, “è tanto. Si va divisi al voto. I reciproci colpi sono inevitabili. Non credo, tuttavia, che porteranno a una condizione di “non ritorno”. Il filo del dialogo con tutti i democratici non va spezzato.
Letta è ben saldo. Chiunque, dopo il voto e con qualsiasi risultato di fronte, intenda tornare a fare iniziativa politica, dovrà confrontarsi con il segretario del Pd; che è quello attuale. Un congresso ci sarà. Lo prevede lo statuto. Ma non è un tema dell’oggi. Oggi si combatte”, conclude


