Biden in Israele per la sua prima visita da presidente: “Il nostro impegno per la vostra sicurezza”

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Continueremo a sostenere una maggiore integrazione di Israele nella regione”, confermando “l’impegno degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele”, anche se la soluzione dei due Stati “a mio avviso rimane il modo migliore per garantire il futuro in egual misura di libertà, democrazia e prosperità sia per gli israeliani che per i palestinesi”.

Sono i punti centrali del discorso programmatico di Joe Biden al suo arrivo a Tel Aviv, per una visita in Medio Oriente dall’alto valore simbolico, che lo porterà anche a visitare l’Arabia Saudita, dove incontrerà il principe ereditario Mohammed bin Salman.

All’arrivo all’aeroporto Ben Gurion è stata subito notata l’assenza di strette di mano tra il presidente americano e le personalità giunte ad accoglierlo: il premier Yair Lapid, Naftali Bennett e il presidente israeliano Isaac Herzog; insieme a loro i ministri del governo ed anche l’ex premier Benjamin Netanyahu.

Al di là della motivazione ufficiale (il protocollo anti-Covid), pare che alcuni abbiano motivato la scelta del capo della Casa Bianca proprio con la tappa successiva del suo viaggio mediorientale, che lo porterà ad un faccia a faccia con la controversa figura di Mohammed bin Salman, considerato il responsabile dell’assassinio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi, ucciso nel consolato di Riad ad Istanbul nell’ottobre del 2018.

Il presidente americano, criticato per questo incontro, si presume che non voglia stringere la mano al reggente “di fatto” della monarchia saudita; e ciò spiegherebbe la decisione di non farlo neanche in Israele.