Blitz antimafia a Palermo, 31 arresti

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polizia

Una nuova serie di arresti scuote i vertici mafiosi di Palermo. La Polizia di Stato e i Carabinieri hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di 31 indagati accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso, detenzione e produzione di stupefacenti, detenzione di armi, favoreggiamento personale ed estorsione con l’aggravante del metodo mafioso.

La retata infligge un pesante colpo alle famiglie Brancaccio e Ciaculli. L’inchiesta ha anche permesso di fare luce sull’organigramma di queste famiglie mafiose e di clan come Corso dei Mille e Roccella.

Almeno 50 commercianti costretti a pagare il pizzo

Le indagini hanno permesso di documentare almeno “50 episodi estorsivi ai danni di titolari di esercizi commerciali”, costretti a pagare il pizzo, si legge nel comunicato delle forze dell’ordine. “Le attività produttive della zona sono sempre oggetto di attenzione dell’articolazione mafiosa e molti esercenti, dal piccolo ambulante abusivo fino all’operatore della grande distribuzione, sono soggetti alla pretesa del pizzo quando non addirittura costretti, ab origine, a chiedere l’autorizzazione prima di avviare i lavori o ad assumere dipendenti dettati dal gruppo criminal”, si legge ancora nel comunicato. Nessun commerciante ha denunciato.

A inchiodare i mafiosi ha contribuito anche la conversazione, avvenuta tra il responsabile delle estorsioni e un imprenditore edile, che ha manifestato la sua volontà di acquistare un terreno nella zona e di conseguenza la necessità di assoggettarsi alle richiese mafiose.