Legambiente Arcipelago Toscano si complimenta con la Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Portoferraio e l’Ufficio Locale Marittimo di Porto Azzurro per la brillante operazione di polizia ambientale che hanno portato alla scoperta di abusi ormeggi abusivi che danneggiavano la prateria di Posidonia oceanica di fronte al territorio del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e a una Zona speciale di conservazione, Zona di protezione speciale e Rete Natura 2000
Un’azione che tutela dalla concorrenza leale l’imprenditoria onesta e che rispetta le regole e difende concretamente il delicato ambiente marino di Mola, sottoposto da anni a pressioni antropiche di ogni tipo – compreso un inquinamento batteriologico evidenziato più volte negli ultimi anni da Goletta Verde di Legambiente – e il ripristino ecologico ancora in corso avviato dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che potrebbe subire un durissimo colpo se venisse realizzato il progetto della diga portuale.
L’attenzione della Guardia Costiera/Capitanerie su un’area che sta uscendo faticosamente da un degrado pluridecennale fa ben sperare per il futuro.
IL COMUNICATO DELLA GUARDIA COSTIERA DI PORTOFERRAIO:
Si è conclusa nei giorni scorsi una complessa attività di polizia ambientale condotta, sotto il coordinamento della Capitaneria di porto di Portoferraio, dai militari dell’Ufficio Locale Marittimo di Porto Azzurro lungo il litorale orientale dell’Isola d’Elba e finalizzata al contrasto degli abusi demaniali ed alla tutela dell’ambiente marino e costiero.
L’attività investigativa ha consentito di accertare, nel Golfo di Mola del Comune di Porto Azzurro, in uno specchio acqueo di circa 2.500 metri quadrati, il posizionamento di ormeggi abusivi realizzati con segnali galleggianti “artigianali” collegati a grosse ancore fissate sul fondale marino, dove sono presenti praterie di posidonea oceanica, che venivano utilizzati per creare dei punti di attracco permanenti per le unità da diporto.
I sistemi di attracco abusivi oltre ad arrecare un grave pregiudizio per la sicurezza della navigazione e l’ineludibile sottrazione all’uso pubblico del tratto di mare interessato, danneggiavano il delicato ecosistema presente sui fondali marini, ricadente all’interno del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e nelle zone di tutela della Rete Natura 2000.
I militari della Guardia Costiera hanno proseguito l’attività di indagine lungo la costa, accertando che i responsabili delle suddette violazioni, operanti nel settore del noleggio di unità da diporto, avevano realizzato opere abusive a terra in totale difformità rispetto al titolo concessorio rilasciato.
Pertanto si è proceduto a denunciare i responsabili alla competente Autorità Giudiziaria per innovazioni non autorizzate rispetto al contenuto della concessione e occupazione abusiva del pubblico demanio marittimo.
Inoltre, a seguito di un successivo controllo amministrativo sull’esercizio di noleggio e locazione di natanti da diporto, sono state accertate a carico degli stessi operatori alcune irregolarità sanzionabili da € 1.032 ad € 3.098, per le quali si è proceduto all’emissione della conseguente sanzione amministrativa.



