“Questi Stati generali non devono servire a guardarci l’ombelico, soprattutto in tempi come questi. Dobbiamo dare una prospettiva al Paese: ora in tutta Europa discutono dei nostri temi, dall’ambiente alla digitalizzazione fino alle politiche per i più deboli, ed è ciò che conta”. Così il capodelegazione di governo, e ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede al Fatto quotidiano.
Come va costruito l’organo collegiale? “Sono sempre stato a favore di questa soluzione. Ora serve un organo con una vera collegialità, ossia senza un primus inter pares. Piuttosto, ci può essere un rappresentante legale del Movimento, eletto a rotazione per un lasso di tempo. Diversi delegati hanno chiesto che non ne facciano parte membri di governo. Non condivido questa preclusione. Ma sono valutazioni che si faranno più avanti”. Sulla presenza di Alessandro Di Battista in segreteria dice: “oltre che un amico, è una risorsa. Se lui ritiene, sì.
Vedremo se e come vorrà dare un contributo. Non si può pensare che l’opinione di qualcuno possa pesare più di quella di altri in base ai voti sugli oratori. Quelle sono dinamiche che valgono per i ruoli elettivi”.
“Rousseau è importantissima per il M5s , ma ci sono state delle criticità – osserva – serve un chiarimento sull’uso di questo strumento”. Mentre è “d’accordo” con Di Maio, “”nell’ottica in cui questi Stati generali possono proprio darci nuova linfa per essere ancora più determinati. Ma il Movimento sta lavorando bene nel governo”. Il M5s non è diviso in due correnti, “ci sono sensibilità diverse, che magari si sono accentuate. Ma questo è sempre successo nel Movimento. L’organo collegiale dovrà tenere conto di tutte le anime. Ma il punto non sono le aree e i personalismi, è la sintesi per un obiettivo comune: a contare sono i fatti. Altrimenti non saremo più i 5Stelle”



