I risultati delle comunali parlano chiaro. Il PD è stato schiacciato da un centrodestra in ascesa, nonostante l’ottimismo iniziale di Elly Schlein.
Abbiamo chiesto al filosofo Stefano Bonaga di commentare la sconfitta del centrosinistra, nell’epoca che ha definito “dell’impotenza della politica”. E nonostante la segretaria del PD sia una “combattente”, manca ancora un progetto che coinvolga nuovamente i cittadini e chieda loro: “Cosa potete fare?”
Le comunali hanno decretato la vittoria schiacciante del centrodestra trainato da Fratelli d’Italia contro il PD, sancendo per alcuni la superiorità politica, oggi, della premier Meloni su Elly Schlein.
Per alcuni una desaparecida della politica (inesistente sui social, difficile da intercettare in giro). Altri credono che il problema sia piuttosto la forza persuasiva del governo. Ma le cose sono più complesse e riguardano la natura stessa della politica, più volte negata dal modo in cui il PD ha scelto di agire, dettando una linea di azione astratta e prona nei confronti del conflitto mediatico (ma non di quello sociale).
Così si lascia indietro, inevitabilmente, la cittadinanza e la politica diventa “impotente”. A dirlo è Stefano Bonaga, il Socrate della sinistra italiana, che ha curato insieme a Pier Giorgio Ardeni un volumetto dal titolo L’impotenza della politica: Il partito, i corpi intermedi e l’isocrazia della cittadinanza attiva (Castelvecchi 2023).
Per lui la diagnosi è chiara: la sparizione dei corpi intermedi si accompagna alla totale dimissione della funzione dei partiti di sinistra, che dovrebbero convogliare la potenza della società e non pensare solo a raccattare voti. “Bisogna chiedere ai cittadini cosa possono fare, non cosa vorrebbero che i partiti facessero”
. Un ribaltamento dunque, dalla logica della seduzione (la campagna elettorale permanente) alla logica della partecipazione. Elly Schlein, nonostante sia “una combattente per i valori della sinistra” sembra non aver colto ancora quale sia il vero problema. Ma forse è da qui che dovrebbe ripartire.



