Boris Johnson non ha alcuna intenzione di dimettersi

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Nel giorno in cui, con ogni probabilità, giungerà sul suo tavolo il rapporto indipendente di Sue Gray sull’inchiesta del “Partygate“, Boris Johnson continua a resistere alle richieste di dimissioni, nonostante ieri la polizia metropolitana di Londra abbia aperto un’inchiesta sulle feste a Downing Street tenute in barba alle restrizioni sanitarie in vigore nel Paese.

Bisognerà attendere almeno giovedì perché Johnson riferisca, come promesso, ai Comuni sul rapporto Grey. L’atmosfera era però già incandescente al ‘question time’, che ha visto il primo ministro impegnato in un aspro duello verbale con Keir Starmer, il leader dell’opposizione laburista, che è tornato a chiedergli di lasciare la guida del Paese.

Johnson viene accolto da un boato non appena entra in Aula. Gli schiamazzi, tra le risate dei laburisti e le acclamazioni dei conservatori, proseguiranno per tutta la seduta, costringendo più volte lo speaker Lindsay Hoyle a richiamare all’ordine.

C’è pure lo spazio per siparietti ironici, come il deputato laburista Lloyd Russell-Moyle che augura a Johnson un “buon non compleanno” paragonandolo al Cappellaio Matto di “Alice nel paese delle meraviglie” che “non ha bisogno di un compleanno come scusa per fare festa“.