Boschi: “Il Ddl Zan così non passa. Se il Pd non apre lo farà fallire”

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Presidente Boschi, è vero che Italia viva vuole affossare il ddl Zan, come vi accusano Pd e M5S?

«Falso. La legge Zan la vuole affossare il centrodestra. Ma la sponda principale il centrodestra ce l’ha proprio dall’atteggiamento politicamente suicida di Pd e M5S, che insistono per andare in aula senza modifiche solo per nascondere le loro divisioni interne. Tutti sanno bene che così la legge, al Senato, non passerà mai. Noi di Iv avremmo potuto lasciarli fare e mandarli a sbattere perché a scrutinio segreto mancheranno all’appello non i voti di Iv, ma quelli di molti grillini e democrat.

Ci saremmo presi meno polemiche e molti più like sui social, ma la legge non sarebbe passata. Durante la discussione sulle liste del Pd ho difeso la candidatura di Zan da chi voleva tenerlo fuori. Sono salita con lui sul palco del Pride Village chiedendo una legge contro l’omofobia che tutelasse tutti e tutte. Mi sono battuta per la legge sulle unioni civili. Non ho certo cambiato idea».

Ma che senso ha il ripensamento delle ultime ore, non avevate concordato sul testo approvato dalla Camera? Il testo Scalfarotto, a cui vi rifate, a suo tempo venne stoppato dalla Lega: comunque la si pensi, un bel tourbillon di riposizionamenti da tutte le parti…
«Abbiamo votato la legge Zan alla Camera perché era la migliore mediazione possibile in quel momento. E lo rifarei. Purtroppo al Senato i numeri ora non ci sono. Ci sono moltissimi malumori dentro a M5S e Pd. Vuoi per questioni merito, vuoi per le fibrillazioni politiche interne, vuoi per la posizione della Chiesa che pesa sulla campagna elettorale a Roma. Proporre un punto di incontro con poche modifiche concordate in maggioranza significa approvare la legge.

La proposta di Scalfarotto è diversa da quella stoppata dalla Lega in passato. Vediamo ora chi ci starà. Se anche solo FI desse il via libera significherebbe dare alla legge la possibilità di passare. E chi dovesse dire di no su una mediazione ragionevole se ne assumerà la responsabilità, che sia la Lega o altri. Nel 2016, se il governo Renzi fosse andato dietro al M5S e a quanti nel Pd credevano alla loro buona fede e non avesse messo la fiducia, oggi non avremmo una legge sulle unioni civili perché il M5S all’ultimo minuto si tirò indietro senza motivo. Grazie al coraggio di allora molte persone non si sentono più cittadini di serie B».

Entrando nel merito del vostro emendamento, non si rischia di snaturare la riforma?
«No. La legge nasce con un obiettivo: tutelare ciascuna persona contro discriminazioni e violenze che ledano la sua libertà di esprimere la propria sessualità. Con le modifiche proposte si ottiene lo stesso risultato. Non a caso la proposta di Scalfarotto da cui prende spunto è stata sottoscritta anche da Zan e Serracchiani».

Davvero pensa sia possibile portare la Lega, che ha appena firmato una Carta dei valori con Orban, a votare un ddl Zan modificato?

Non è che puntano solo a perdere altro tempo?

«Niente può essere più distante dai miei valori e da quelli di Iv della carta firmata con Orban che per me è dei disvalori. Ma ho ascoltato più volte Salvini e la Meloni dire che sono contro violenze e discriminazioni sui gay. Bene: che votino la proposta di mediazione di Italia Viva e lo dimostrino. Con la proposta Scalfarotto abbiamo tolto loro ogni alibi».