Il governo brasiliano del presidente Lula si appresta a cambiare la carta d’identità nazionale (Cin) per renderla “più inclusiva e rappresentativa”. A marcare la differenza, la scomparsa del campo “sesso” in cui ci si deve identificare.
Anzi, come si dovrebbe scrivere secondo le regole dello schwa, “in cui ciascun cittadin* deve identificarsi”. Non sarà presente neanche la denominazione sociale e anagrafica, d’ora in poi la carta di identità conterrà solo il nome con cui la persona si dichiara nell’atto di emissione della stessa.
Il decreto che regola l’emissione del documento di riconoscimento con queste modifiche dovrebbe essere pubblicato a fine giugno. Le correzioni alla carta d’identità nazionale sono state chieste dal Ministero dei Diritti Umani e della Cittadinanza, retto da Silvio Luiz de Almeida, con l’obiettivo di promuovere maggiore cittadinanza e rispetto per lesbiche, gay, bisessuali, travestiti, transgender, queer, intersessuali, asessuali e altro (Lgbtqia+) e sono parte dell’impegno del governo di Lula per le politiche pubbliche rivolte a questa cittadinanza.


