CODACONS RISPONDE AL CAMPIDOGLIO, CHE PER MEZZO DELL’ASSESSORE VERONICA TASCIOTTI HA DIFESO IL PIANO DI RECUPERO DEL 2018: SURREALE RIVENDICARE UN CAMBIO DI MARCIA CHE NON C’È STATO, BASTA VISITARE L’IMPIANTO PER ACCORGERSENE
FORSE PENSANO CHE “FARE COSE E VEDERE GENTE”, IMMAGINARE SOLUZIONI E BUTTARE SOLDI PUBBLICI NEI ROVI SIGNIFICHI ADEMPIERE AI DOVERI DEL SINDACO. MA NON È COSÌ
UN CONSIGLIO, DOPO TANTI ANNUNCI: CON 100.000 EURO SI PUÒ RIPULIRE LO STADIO FUORI E DENTRO CREANDO UN PERCORSO SICURO PER CHI VOGLIA AMMIRARE L’OPERA D’ARTE
QUANTO AL RECUPERO EFFETTIVO MEGLIO CHE LA GIUNTA NON SE NE OCCUPI E PASSI LA PALLA AL PROSSIMO SINDACO, VISTO CHE L’ATTUALE HA RIDOTTO LA CITTÁ A DEPOSITO DI IMMONDIZIA E CASA DI TOPI, GABBIANI E CINGHIALI TRA UNA BUCA E L’ALTRA SULLE STRADE
Il Codacons replica al Campidoglio sul caso Flaminio, dopo che da parte dell’attuale giunta è arrivata una strenua e surreale difesa del proprio operato in relazione a un impianto capitolino che ormai cade a pezzi, ribadendo che basta visitare la struttura – cosa che in tanti, evidentemente, non fanno da un pezzo – per accorgersi facilmente dello stato di degrado completo, e anzi di abbandono totale, in cui versa.
L’assessore Tasciotti ha dichiarato che l’obiettivo della giunta è stato quello di “recuperare la struttura per restituirla alla città”. Ma non si capisce, allora, che risultati abbia ottenuto questo impegno. Magari gli amministratori attuali della città di Roma ritengono che, come in “ecce bombo”, “fare cose e vedere gente” sia abbastanza: tutto quello che hanno saputo fare nel periodo in cui sono stati in carica, infatti, è immaginare soluzioni o proporre possibilità che alla fine non sono state mai applicate. Eppure, sarebbe bastato partire dalle cose più semplici: in primis, ripulire lo Stadio – dentro e fuori – eliminando la fitta vegetazione che lo avvolge, così da prevedere – intanto – percorsi sicuri per visitare quella che rimane un’opera d’arte.
Quanto al recupero effettivo, invece, meglio passare la palla alla prossima giunta: quella che a breve esaurirà le sue funzioni ha già ridotto la Città Eterna in un deposito di immondizia e in una casa per topi, gabbiani e cinghiali, mentre le strade sono ormai ricoperte di buche. Ha fatto abbastanza.
Meglio non si ripeta con lo Stadio Flaminio, e appunto attenda il passaggio di consegne: qualche altro mese di inazione e annunci e rischiamo davvero che dello Stadio Flaminio resti solo il ricordo.



