Breve storia di strade: “La Direttissima” SP1 delle Valli di Lanzo

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VALLI DI LANZO – Le Valli di Lanzo sono un territorio molto interessante posto a pochi chilometri da Torino, e comprendono 3 Valli che vale la pena visitare: la Valle di Viù, la Val d’Ala e la Val Grande

Oltre alla ferrovia Torino-Ceres, sono collegate con il capoluogo attraverso le strade provinciali SP1 detta “Direttissima delle Valli di Lanzo” e la SP2 “di Germagnano”; posta all’imbocco di queste valli, la città di Lanzo Torinese dista solo 30 Km dal centro di Torino.

La strada provinciale n. 1 (SP1), di cui vi parliamo oggi, costituisce il collegamento primario tra le Valli di Lanzo e Torino e la sua prima cintura ma, com’è ovvio, non è sempre stata così come oggi la percorriamo.

Fino ai primi decenni del Novecento esisteva una strada sterrata che collegava Venaria Reale a Lanzo, successivamente allargata fino a portarla a due corsie così come oggi intese. Solo nel 1964 fu deciso di ampliare questa importante arteria nel tratto Venaria – Robassomero, che costeggia il muro di cinta del Parco della Mandria, e in seguito di eliminare un primo attraversamento dei paesi tramite la costruzione di un nuovo tratto rettilineo da Robassomero a Lanzo.

Fu così che divenne la “Direttissima”, a due corsie larghe 7 m per senso di marcia.

Il flusso di traffico – intenso per pendolarismo, caratterizzato da andature sostenute e da manovre di sorpasso non corrispondenti alla segnaletica, e vietate dal Codice della Strada, diffuse su tutta la tratta – ha però purtroppo portato a numerosi, frequenti, incidenti spesso mortali fino a quando – anche se questi non sono stati del tutto eliminati – a partire dagli anni ’70 al 2000 la SP1 è stata progressivamente allargata e sono state realizzate in essa alcune rotatorie e brevi svincoli: a Robassomero zona industriale – cascina Oslera, nel 2015; accesso in paese, questo a carico della Mandria in occasione di un campionato di golf; la rotonda “della Paganica”, nel 1997; accesso a Fiano, 2020, e una piccola circonvallazione prima dell’abitato di Lanzo, una galleria che porta, dopo Germagnano, direttamente all’imbocco del territorio delle Valli.

Queste opere lasciavano però poco fluido il traffico a Venaria – punto nodale nei giorni festivi e nelle ore di punta, con la strada sempre intasata – fino a quando è stato attuato – dal Piano di Sviluppo Regionale – lo svincolo che da Venaria porta all’aeroporto di Caselle e a Borgaro, aggiungendo il miglioramento dell’accessibilità da sud-ovest di Savonera e il completamento dello svincolo di corso Regina e della circonvallazione di Druento, interventi ai quali si sono aggiunti parcheggi di attestamento per permettere l’uso di mezzi alternativi all’auto (ferrovia Torino-Ceres e servizi di autobus per Torino).

Il disagio è stato così fortemente diminuito, anche se non del tutto eliminato, ed ha portato a valorizzare di molto il territorio, soprattutto del polo museale della Reggia di Venaria, nel frattempo oggetto di grandi restauri, e del Parco della Mandria.

Tutto questo ha donato grandi vantaggi anche alle Valli di Lanzo. Queste, divenute meta di soggiorno estivo per molti torinesi già tra Ottocento i primi anni post bellici del Novecento, avevano conosciuto un notevole aumento della popolazione tra Settecento e Ottocento raggiungendo il picco demografico verso la fine del XIX secolo, arrivando poi a perdere anche più del 70% della popolazione, che si spostò in genere nei centri industriali della pianura piemontese o all’estero.
Infine una curiosità: alla fine del XIX secolo, con il collegamento tra Lanzo e Torino attraverso la ferrovia denominata Torino-Ceres, nacque la prima ferrovia d’Europa elettrificata con corrente continua ad alta tensione. Tale ferrovia raggiunse però il comune di Ceres solo nel 1916.

Le due foto sono una gentile concessione della Provincia di Torino, in due momenti di costruzione/rifacimento della SP1

Franco Cortese Notizie in un click