I nuovi concorsi funzionano
Per il ministro, non c’è alcuna crisi sui concorsi: “Oggi durano 100 giorni, dal bando alla pubblicazione delle graduatorie, e non più fino a quattro anni. Non si usa più la carta e la penna: le prove sono digitali. Ci sono giovani che possono fare un concorso dietro l’altro, e magari si dimettono da un posto per accettarne uno migliore”. C’è un problema di retribuzioni troppo basse? “In alcuni casi sì, ma è anche vero che nel pubblico non c’è la cassa integrazione, come accade nel privato, e ci sono maggiori garanzie, ad esempio dal punto di vista della non licenziabilità”.
Segnali positivi dall’economia
“Il Pil del primo trimestre è cresciuto dello 0,1%”, ha ricordato il ministro. “La crescita acquisita per l’anno è al 2,6%. Se anche il prossimo trimestre, come dicono alcune stime, sarà ancora positivo, andremo verso un +3% sull’anno. L’Italia si dimostra enormemente reattiva, flessibile, resiliente”.


