Buoni fruttiferi postali: vittoria di Adiconsum Sardegna per i piccoli risparmiatori

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Poste Italiane collocava dei BFP di durata inferiore a quella solita ventennale senza darne comunicazione ai sottoscrittori in maniera chiara e trasparente.  All’atto del rimborso, richiesto dopo 20 anni, cioè alla data che il consumatore sapeva essere quella del termine di durata dei Buoni, i risparmiatori si sono sentiti dire che erano stati prescritti in quanto di durata pari a 5-6-7-10 anni e 18 mesi. Per questo motivo, agli stessi è stato negato sia il pagamento del capitale che degli interessi maturati.

Adiconsum Sardegna, sulla base di numerose segnalazioni pervenute alle sue sedi, interessava della vicenda l’Antitrust, l’Autorità di Garanzia per la Concorrenza ed il Mercato, che apriva un procedimento istruttorio, al termine del quale comminava una sanzione a Poste per pratica commerciale scorretta. L’Azienda ricorreva contro tale provvedimento innanzi al Tar del Lazio, dove Adiconsum Sardegna si costituiva in giudizio, a fianco dell’Autorità.

La sentenza riveste una particolare importanza perché stabilisce due punti fermi:

  • che il piccolo risparmiatore/investitore è a tutti gli effetti un consumatore e come tale ha diritto alle tutele previste dal Codice del Consumo
  • che l’attività di chi viene a contatto con il consumatore, in questo caso Poste italiane, deve assicurare trasparenza, correttezza e completezza informativa sulle caratteristiche essenziali del titolo (tra cui scadenza e prescrizione) per garantire scelte consapevoli del consumatore finale, sia ai fini della sottoscrizione del buono che della successiva fase di rimborso dello stesso.