Gli hanno scavato la fossa e adesso che si è finalmente deciso ad entrarci, piagnucolano. Quel dibattito televisivo con Trump era una trappola per far emergere una verità che il suo partito celava da mesi, il cervello del presidente americano è andato in pappa
. Altro che eroe, Biden lascia per ragioni mediche controvoglia e dopo mesi di strenua resistenza. Del resto ci mancava solo un Comandate senza Capo che parla coi muri e s’imbambola davanti a brandelli di al di là mentre volano missili e droni ovunque. L’ego tossico di Trump l’ha presa male, col vecchio Joe avrebbe vinto facile adesso invece ha perso il centro della scena e deve aggiornare il repertorio di fregnacce. Kamala Harris ha ricevuto un mezzo endorsement ed è favorita dai tempi stretti, ma è antipatica a molti e poco popolare nel paese. Da vice di Biden ha imparato a recitare la parte e ormai destreggia finti sorrisi e smorfie ed ha pure il guardaroba, ma bisogna vedere se il partito democratico si compatterà dietro di lei o chiederà nuove primarie. Figlia di quegli immigrati che Trump vorrebbe deportare in massa, la Harris è un procuratore che si troverebbe davanti uno dei tanti predatori sessuali e frodatori che ha perseguito nella sua carriera. In un testa a testa potrebbe quindi reggere la sfida, il problema è convincere gli americani ad andare a votare in massa in modo da arginare un trumpismo che appare ancora vivo e vegeto. Vanno smossi dal divano i meno politicizzati e per riuscirci serve un ticket forte. Se venisse confermata la Harris allora dovranno optare per un vice con attributi granitici e come col vecchio Joe, alla fine a decidere saranno i sondaggi perché conta solo vincere per il bene del proprio paese ma anche del proprio sederino. In attesa di sviluppi, è tempo di bilanci. Biden molla l’osso tra ipocriti osanna, ma la sua presidenza appare deludente. Sul fronte interno i dati dicono che l’economia americana gode di buona salute, ma un conto è Wall Street ed un altro la strada. La gente comune si lamenta di un costo della vita e di affitti alle stelle, devono fare due lavori per farcela e spuntando tendopoli ovunque. Zombie fentanyl, negozi costretti a chiudere per le continue rapine mentre educazione ed assistenza sanitarie restano un lusso per molti. La solita America di sempre con l’unica differenza che i ricchi sono sempre meno e sempre più tali. Davvero non male per una amministrazione democratica. Ma a livello internazionale Biden ha fatto ancora peggio. Verrà ricordato come l’incendiario dell’Ucraina e soprattutto come complice del genocidio a Gaza. Altri presidenti prima di lui avevano fermato i deliri sionisti, lui invece si è piegato a Netanyahu, ha continuato a vendergli armi e gli ha permesso di entrare a Rafah. L’amministrazione Biden si è dimostrata al guinzaglio della lobby pro Israele come di tutte le altre a partire dall’informazione mainstream che l’ha protetto fino all’ultimo. Biden ha incarnato un sistema che a molti americani non va più giù ed è per questo che un narcisista criminale come Trump raccoglie ancora una valanga di voti. Lo sostengono frange neofasciste, invasati religiosi, cowboy frustrati, ma anche tanta gente comune che vede in Trump una opportunità di cambiamento.
Lo votano più per odio verso il sistema che per amore verso di lui. È vero, Trump è ricco ma è malvisto dai benpensanti del politically correct, ha contro tutti i media principali ed è ancora percepito come un politico anomalo anti-sistema che nonostante i suoi enormi limiti e difetti può fare gli interessi della gente comune mentre fa i suoi. Scene stranote da questa parte dell’oceano. E i comizi lo confermano. Trump vuole la Casa Bianca per sfamare il suo ego tossico e fuggire dalla galera, ma parla di inflazione e tendopoli ed ha ribadito che non invierà armi a Zelensky ed userà quei soldi per i cittadini americani, vuole la pace con Putin e anche sulla piaga israeliana appare meno addomesticato. Se Kamala Harris o chi per essa non lo capiranno, farà il bis. A sentire Trump è stato Dio a deviare la pallottola che gli ha sfiorato il ciuffo biondo, dice che il Padreterno vuole fargli salvare l’America ma per i più maligni vuole fargli in realtà pagare le sue colpe fino all’ultimo.
La testa di Biden invece è rotolata a causa dei sondaggi perché alla fine conta vincere per salvare il proprio paese ma anche il sederino. Vedremo se il Buon Dio vorrà il vecchio Joe accanto a Sé o gli farà almeno terminare il mandato presidenziale. Nel frattempo, bye bye.
Tommaso Merlo


