Probabilmente è indice del fatto, e dobbiamo tutti augurarcelo, che dietro le quinte proseguono in qualche modo e su qualche tavolo trattative segrete.
“Ad esempio, la Gran Bretagna non ha alcun interesse a che si arrivi rapidamente alla pace perché non subisce alcuna conseguenza dalle sanzioni economiche e infatti durante il suo intervento al Parlamento britannico Zelensky ha parlato di guerra e della necessità di sconfiggere la Russia“. Quanto al premier Mario Draghi, che ha detto che l’Italia è favorevole all’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea e che invieremo altri aiuti militari alla resistenza di Kiev, Cacciari sottolinea: “Segue la linea dell’Europa e che in questa fase occorre tenere, abbastanza scontato. Dopo che l’Unione ha accolto tutti dovremmo dire no agli ucraini? Sarebbe riprovevole, sia eticamente sia politicamente”.
Cacciari argomenta ancora: “Come in tutte le guerre in pubblico si recita la commedia e dietro le quinte ci sono i tavoli per le vere trattative. Ci sono anche in questo caso? Speriamo. I russi non usciranno mai sconfitti, nemmeno l’anima bella più candida e ingenua può immaginare un ritiro unilaterale delle truppe di Mosca. Se aspettiamo che ci sia un vincitore dal punto di vista militare avremo solo un Paese devastato, l’Ucraina, e l’effetto boomerang delle sanzioni per alcuni Paesi occidentali, non per tutti. E tra questi in prima fila Italia e Germania, non certo Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia“.


