Calenda: “Nucleare per ridurre emissioni”

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Per raggiungere la neutralità climatica in Italia entro il 2050, impegno che il nostro Paese ha preso insieme a tutta l’UE, serve il nucleare.

Ci sarebbero tre strade perseguibili per raggiungere l’obiettivo: utilizzare solo fonti rinnovabili, utilizzare un mix di fonti rinnovabili e gas naturale o utilizzare un mix di fonti rinnovabili e nucleare.

La prima opzione non è però attuabile, perché in Italia c’è poco vento e saremmo costretti a puntare sul fotovoltaico. Rispetto all’eolico però il fotovoltaico ha un grosso problema di accumulo, perché il sole non brilla di notte e brilla molto poco d’inverno. L’energia andrebbe quindi accumulata il giorno per la notte e l’estate per l’inverno. L’attuale livello di sviluppo delle tecnologie di accumulo non rende questa opzione sostenibile.

Per motivi analoghi, anche la seconda strada non è percorribile, infatti le tecnologie di accumulo e stoccaggio della CO2 non sono ancora mature. Quindi, se è vero che il gas è la fonte fossile che inquina di meno e di conseguenza va usata come energia di transizione – come diciamo da tempo – non può essere una soluzione di lungo periodo.

Per questo l’unica opzione seriamente praticabile in Italia è la terza. Il mix di fonti rinnovabili e nucleare. Infatti, questa soluzione ha un minor impatto ambientale – le centrali elettronucleari non emettono CO2 – e ci consente di raggiungere la neutralità in meno tempo ed è la meno costosa” così neanche sua newsletter il leader di Azione Carlo Calenda