Campionati del Mondo Juniores in Acque libere

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TANTI COMPLIMENTI ALL’ORGANIZZAZIONE CHE SALVA L’EVENTO

La tempesta improvvisa, il caos totale, l’abilità nel ricomporre il mosaico. E seppur con qualche ora di ritardo il Mondiale è cominciato in acque appena increspate che in men che non si dica avevano dimenticato i trenta nodi di un vento capace di aggirare anche gli esperti del meteo.

La World Acquatics pensava già al peggio, ma si è dovuta ricredere quando la società organizzatrice Alguer Sport, con l’ausilio della Federnuoto nazionale e regionale, ha messo in campo personale altamente qualificato associato ad una generosa ed efficiente manovalanza facendo in modo di far sopravvivere la dieci chilometri maschile e femminile che alla fine ha offerto molti spunti spettacolari. Tra i maschi è il francese Sacha Velly a toccare per primo la piastra in solitudine, mentre nel femminile la statunitense precede di un niente l’azzurra Chiara Sanzulli, immensamente seconda.

L’Italia gioisce anche per il terzo posto di Vincenzo Caso, campano come la compagna argentata: insomma nei momenti che contano la rappresentativa italica è sempre sul pezzo.

Alghero si mostra città all’altezza con le sue genti, le bellezze architettoniche e paesaggistiche. La carovana dei quattrocento ne ha avuto un assaggio durante la cerimonia d’apertura con la gran parata per il centro storico e lo spettacolo finale dove la mascotte Ajò, dal nome che riconduce inconfondibilmente alla regione ospitante si rende subito simpatica tra gli atleti, col suo look da isolano che non disdegna le nuotate imprevedibili.

In questo caso il club organizzatore si è affidato alle cure della SportSolution, che si prende tutti i meriti per aver dato un’anima alla spassosa creatura virtuale.

A fine giornata il presidente della FIN Sardegna incrocia lo sguardo compiaciuto di Lorenzo Zicconi, l’anima dell’Alguer Sport sperando che la seconda giornata di gare sia un po’ meno turbolenta.

“Ricevere i complimenti dalla World Acquatics per aver raddrizzato una giornata che si era messa malissimo per via della tromba d’aria non è roba da poco – sottolinea Danilo Russu – e già dalle 22.30 della notte scorsa lo staff era in mare, sotto la pioggia battente per mettere boe e pontile in sicurezza. L’indomani è sorto qualche problema alle apparecchiature elettroniche ma dopo qualche ora di attesa gli atleti hanno potuto disputare la gara in totale tranquillità”.