Cara Elly, faccia il contrario di Renzi

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Questa rubrica ha cambiato destinazione strada facendo. Era partita ironizzando sulla divisione a Bruxelles del Pd “in partes tres” a proposito della produzione di armi da inviare in Ucraina usando anche i fondi del Pnrr e quelli di Coesione. Aveva sorriso sulla diversa interpretazione delle parole della segretaria (“ermeneutica del pensiero complesso come capitava al vecchio Hegel”, scrive “Il Foglio” che ha studiato) da parte degli eurodeputati dem che, per non sbagliare, hanno votato a favore delle armi, contro le armi e si sono astenuti sulle armi.

Quindi siamo stati deliziati dalla lettura, sul “Venerdì di Repubblica”, dei risultati di un’indagine Swg sulla percentuale in Italia di complottisti che credono a qualsiasi panzana venga loro propinata. La notizia non è che il 60% degli interpellati sia convinta che una élite di poteri forti controlli il mondo. Oppure che il 54% creda che Lady Diana sia stata fatta uccidere dalla monarchia britannica. O che per il 42% il Covid e altri virus sono stati creati in laboratorio per favorire le case farmaceutiche. No, la cosa sorprendente è che per il 16% di elettori Pd l’attentato alle Torri gemelle è stato organizzato dagli Usa.

Che per l’8% l’Olocausto non è mai avvenuto. Che per il 6% la terra è piatta. Ci stavamo baloccando sulle varie ipotesi riguardo alle correnti in cui militano questi non pochi fuori di testa di sinistra quando davanti ai giudizi spruzzati con la consueta eleganza da Renzi sulla Schlein abbiamo pensato che no, non avremmo mai strizzato l’occhio a quella roba lì. Perciò, nel preciso momento in cui “Matteonzo” (“Dagospia”) attacca Elly noi non possiamo essere che con Elly. Infatti, come per incanto, abbiamo ritrovato l’orientamento. Dopo la batosta delle Comunali le più pensose penne del giornalismo democratico e antifascista hanno spezzato il pane della politica per nutrire la leader venuta da lontano di consigli non richiesti: faccia questo, dica quello

Pur a corto di ragionamenti così aguzzi ne siamo stati tentati anche noi finché abbiamo avuto un’illuminazione, forse piuttosto banale ma sicuramente di non difficile attuazione. Questa: cara Schlein, si faccia stampare una gigantografia del suo simpatico predecessore dopodiché la fissi con apposite puntine a una parete del suo ufficio al Nazareno. In modo che quando aprirà la porta, l’impatto con quel sorrisetto (lo so, lo so ma qualche sacrificio va pure fatto) le faccia scattare in automatico il seguente pensiero: anche oggi io farò esattamente il contrario di quello che avrebbe fatto lui.

Un metodo che, in fondo, lei ha già adottato quando fece il contrario di ciò che i tanti soloni dicevano sicuri che sarebbe stata sconfitta alle Primarie. Sembra abbia funzionato.

Antonio Padellaro