In Spagna la Polizia civile locale sta indagando su un sospetto caso di femminicidio che coinvolge due cittadini italiani; l’ex compagno di lei è stato interrogato e fermato, mentre il caso è stato preso in carico dal Ministero Iberico delle pari opportunità e affidato a una specifica sezione giudiziaria del tribunale di Ibiza preposta al perseguimento dei delitti di genere o “machisti”

Confesso di essere rimasto molto turbato dall’apprendimento della notizia della morte violenta di Luisa Asteggiano, che io conobbi quand’era ventenne poiché gestiva con la propria famiglia il bar dell’isolato dove abitavo, nella città di Bra in provincia di Cuneo. Era una persona che serviva, assieme al caffè e alla colazione, un sorriso che racchiudeva in sé il migliore auspicio di una buona giornata per l’avventore.
Quando per varie ragioni familiari ebbi a cambiare domicilio, inevitabilmente ci perdemmo tutti di vista. Fino alla tragica notizia arrivata questa mattina dalla Spagna, da Formentera, località nota per la propria vitalità e movida e per la presenza di una significativa comunità italiana sia pendolare che stanziale.
Luisa, 45 anni, viveva con il proprio figlio di 15 anni, nato da una precedente relazione matrimoniale, e lavorava in un bar della trafficata zona turistica di Formentera, dove abitava in un appartamento affittato presso un residence.
Le cronache della Polizia locale spagnola, riportate sui media italiani, parlano in maniera espressa di un sospetto caso di femminicidio per il quale è stato fermato, interrogato e messo sotto accusa l’ex compagno Ivan Sauna, anch’egli cittadino di nazionalità italiana, originario della Lombardia, 51enne agente immobiliare dedito alle locazioni turistiche e, in base alle prime ricostruzioni degli inquirenti spagnoli e di alcune testimonianze, a una vita movimentata, come parrebbe evincersi dalle immagini e dai post sulla sua pagina personale di facebook. Il ménage di Luisa con il Sauna , sempre stando alle dichiarazioni raccolte dalle autorità inquirenti spagnole, risultava essere non del tutto sereno, e anzi – secondo alcuni – costellato da una alternanza fra litigi e successive riappacificazioni.
Probabilmente, gli esiti degli esami autoptici, attesi entro domani, potranno fornire ulteriori dettagli utili alla prosecuzione delle indagini e al definitivo accertamento delle responsabilità di un fatto di cronaca ancora più toccante e drammatico per chi conosceva Luisa e la sua famiglia.
Dal nostro giornale le più sincere attestazioni di vicinanza alla sorella Paola e al fratello Christian, all’ex marito e al figlio quindicenne che era stato affidato alla madre.
Luisa, possa tu trovare la pace e la serenità che ti sono state negate in vita. Che giustizia sia fatta al più presto, con la piena fiducia nei confronti delle autorità iberiche e la gratitudine alle nostre autorità consolari che hanno mantenuto i rapporti con l’Italia.
AZ


