Caritas: +44% di “nuovi poveri” nel 2020, crescono al Nord, colpa anche della pandemia

0
181

Il nuovo rapporto della Caritas Italiana “Sulla povertà ed esclusione sociale in Italia” reso noto oggi restituisce una fotografia del Paese allarmante.

Il 2020 è l’anno dei “nuovi poveri” cioè persone cadute in povertà nel corso degli ultimi 12 mesi anche a causa della pandemia: più 44 per cento e di questi, un terzo hanno continuato a fare ricordo agli aiuti Caritas anche nell’anno in corso. La quota dei poveri cronici, vale a dire quelli a carico della Caritas da 5 anni e più è cresciuta del 25,6 per cento- 27,5 per cento. Nel 2020 Caritas italiana ha supportato 1,9 milioni di persone.
In particolare, rispetto al contrasto alla povertà solo in Italia si contano oltre 1 milione di poveri assoluti in più rispetto al pre- pandemia, arrivando al valore record di persone in stato di povertà assoluta, 5,6 milioni (pari a 2milioni di nuclei familiari). L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (9,4%), anche se la crescita più ampia, registrata da un anno all’altro, si colloca nelle regioni del Nord (dal 5,8% al 7,6%). Sempre più poveri, dunque, nel nostro Paese. Il Rapporto registra come le statistiche ufficiali sulla povertà, fornite da Istat e vari organismi internazionali, dimostrano come in questo tempo ci si sia allontanati rispetto a molti degli obiettivi dell’Agenda 2030 di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. In particolare, rispetto al contrasto alla povertà solo in Italia si contano oltre 1 milione di poveri assoluti in più rispetto al pre- pandemia, arrivando al valore record di persone in stato di povertà assoluta, 5,6 milioni (pari a 2milioni di nuclei familiari). Fasce d’età: i minori quelli più a rischio Negli ultimi dodici mesi si rafforza lo svantaggio di minori e giovani under 34. ”Da anni ormai / registra Caritas – la povertà assoluta è strettamente correlata all’età, tende cioè ad aumentare al diminuire di quest’ultima tanto che l’incidenza maggiore si registra proprio tra bambini e ragazzi under 18 (13,5%), a fronte di un’incidenza del 5,4% per le persone over 65”. In valore assoluto oggi in Italia si contano 1 milione 337mila minori che non hanno l’indispensabile per condurre una vita quotidiana dignitosa. Tra i minori sono soprattutto ragazzi e adolescenti a sperimentare le maggiori criticità, in particolare le fasce 7-13 anni e 14-17 anni. Il Rapporto Caritas fa emergere anche importanti differenze legate all’età: per i giovani adulti di età compresa tra i 18 e i 34 anni le nuove povertà pesano per il 57,7%. La crisi socio-sanitaria ha anche acuito le povertà pre-esistenti: cresce la quota di poveri cronici, in carico al circuito delle Caritas da 5 anni e più (anche in modo intermittente), che dal 2019 al 2020 passa dal 25,6% al 27,5%. L’età media delle persone incontrate è 46 anni, dato che si conferma immutato rispetto al pre-pandemia. Le famiglie italiane e quelle straniere La povertà assoluta si mantiene al di sotto della media per le famiglie di soli italiani (6,0%) seppur in crescita rispetto al 2019 (4,9%), mentre sale al 22,2% per le famiglie miste e al 26,7% per le famiglie di soli stranieri . Gli individui stranieri in povertà assoluta sono 1 milione e 500mila, con una incidenza pari al 29,3%, contro il 7,5% dei cittadini italiani, per un totale di 568mila famiglie povere. Il Rapporto evidenzia come il Covid-19 abbia di fatto rallentato a livello globale i progressi per il raggiungimento di gran parte dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile. Sul fronte della povertà e della disuguaglianza, le persone in povertà estrema passano da 119 a 124 milioni; in un anno il tasso di individui sotto la soglia di povertà estrema sale così dall’8,4% al 9,5%. Non si registrava un aumento in tal senso dal 1998, attestano le Nazioni Unite.
La crisi sanitaria ha acuito inoltre le diseguaglianze tra e all’interno dei Paesi, rallentando i progressi verso l’obiettivo 10. Tra gli ambiti in cui la diseguaglianza si riflette maggiormente vi è ad esempio la distribuzione dei vaccini: ”al 17 giugno 2021 in Europa e Nord America erano state somministrate 68 dosi di vaccino ogni 100 persone, nell’Africa sub-sahariana meno di due ogni 100”. Nel 2020, la rete Caritas in Italia ha complessivamente supportato 1,9 milioni di persone, una media di 286 individui per ciascuno dei 6.780 servizi promossi o gestiti dallo stesso circuito delle Caritas diocesane e parrocchiali (al cui interno operano oltre 93mila volontari laici e oltre 800 ragazzi in servizio civile). Nei centri di ascolto e servizi in rete con la raccolta dati, che costituiscono il nostro campione di riferimento, le persone incontrate sono state complessivamente 211.233. Delle persone sostenute nell’anno di diffusione del Covid-19, quasi la metà, esattamente il 44%, ha fatto riferimento alla rete Caritas per la prima volta proprio in questo tempo, senza particolari differenze tra italiani e stranieri. Disaggregando i dati per regione si scorgono alcune importanti differenze territoriali che svelano quote di povertà ”inedite’ molto più elevate; tra le regioni con più alta incidenza di ”nuovi poverì’ si distingue la Valle d’Aosta (61,1%,) la Campania (57,0), il Lazio (52,9), la Sardegna (51,5%) e il Trentino Alto Adige (50,8%).