Padre di famiglia, tra i 55 e i 65 anni, e titolare di una azienda in crisi di liquidità. L’identikit del cittadino che ricorre all’aiuto dell’usuraio, tracciato da Federconsumatori Lazio e da S.O.S. Impresa, parla di normalità
Sempre più nella rete degli strozzini artigiani, commercianti, o piccoli imprenditori impegnati a salvare l’attività di una vita o a far fronte all’aumento generalizzato delle spese. Prima la pandemia, con le chiusure prolungate, che ha cancellato profitti e, qualche volta, posti di lavoro. Poi il caro bollette, legato anche al conflitto in Ucraina.
In un solo anno, il costo dell’energia elettrica è cresciuto -per le utenze domestiche- di una percentuale compresa tra il 263 e il 483 per cento. Aumenti da capogiro anche per il gas. In questo caso i rincari arrivano fino al 525 per cento.
E’ sempre in questa crepa che si insinua il cosiddetto “cravattaro” ma la sua figura è cambiata. Non più necessariamente un membro della criminalità locale. Più spesso si tratta del vicino, dell’amico del quartiere. O anche del mediatore di società finaziarie al limite della legalità. Insomma l’insospettabile. L’ultima frontiera poi: mai assegni post datati per prestiti e restituzioni, ma solo soldi in contanti, in modo da non lasciare tracce.



