Caro gasolio, continua la protesta: a rischio il pesce fresco a Napoli e in tutta Italia

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Pesce fresco a rischio a Napoli e non solo.

Continua la protesta dei pescatori contro il caro gasolio in tutta Italia.

Il prolungato stop al Granatello, storico porto di Portici, sta iniziando a ripercuotersi sulle tavole di famiglie e ristoranti della Campania.
Qui, da circa una settimana, i titolari degli otto pescherecci sono fermi e, da quanto si apprende, non usciranno in mare fino a quando non avranno risposte soddisfacenti dal Governo.

In città su diversi banchi comincia già a scarseggiare il pesce fresco di ‘paranza’, come triglie, sogliole, alici, cefali e saraghi mentre ancora non ci sono problemi per calamari e gamberi. In alcune pescherie sono intanto aumentati i prezzi di alcuni prodotti.

E nelle diverse marinerie della regione, così come nel resto d’Italia, i pescatori hanno incrociato le braccia.

La protesta, pacifica, così come sta avvenendo in altre marinerie d’Italia è contro l’aumento del carburante che sta mettendo in ginocchio la categoria dei pescatori. Tra questi, i componenti della delegazione di pescatori del comparto marittimo di Manfredonia (Foggia) che a Roma oggi hanno incontrato Alessandra Sartone sottosegretario di Stato all’economia e alle finanze per protestare contro il caro gasolio.