La quiete dopo la tempesta. Senza scomodare troppo Giacomo Leopardi, per le famiglie italiane potrebbe finalmente arrivare il momento di tirare quel sospiro di sollievo così a lungo trattenuto. Sì, il costo delle bollette potrebbe scendere e nemmeno di poco.
una rassicurazione arrivata direttamente dal governo, per bocca del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenuto a margine del convegno Illumia, a Bologna. Solo parole, sia chiaro, ma tanto basta a strappare un sorriso a chi finora, per colpa dei costi di luce e gas ha faticato a mettere insieme il pranzo con la cena.
«Le bollette hanno avuto, quelle dell’energia elettrica una piccola riduzione del 20% nell’ultima revisione, il gas del 34%. Se, ed è giusto mettere sempre un se, se il trend è quello che stiamo vivendo credo che avremo una riduzione rilevantissima del gas e dell’energia nella prossima decisione di Arera», ha chiarito Pichetto Fratin, riferendosi al prossimo aggiornamento dell’Autorità per l’energia, relativa al mercato tutelato.
Dunque, stando alle previsioni del governo, tra qualche settimana si potrebbe finalmente assistere a una prima, vera e consistente frenata dei prezzi in bolletta.
Attenzione per, non deve e non può essere un fulmine a ciel sereno, bensì un calo costante e strutturale. Per questo Pichetto Fratin ci ha tenuto a sottolineare un concetto. «L’importante è che questa riduzione si stabilizzi e non succedano più cose che determinino l’esplosione dei prezzi. Essenzialmente il prezzo del gas, perché la nostra energia, il nostro riscaldamento, l’energia del Paese viene essenzialmente dal gas e il gas noi lo importiamo, produciamo tre miliardi di metri cubi a livello nazionale ma gli altri 69 li importiamo».
Già, il gas. L’Italia un poco alla volta sta ridisegnando la cartina geografica dei fornitori, spostando il baricentro dalla Russia all’Africa. Un riassetto che da qualunque parte la si voglia vedere richiederà del tempo. Per questo al momento non si può che guardare all’andamento della Borsa di Amsterdam, la piazza che, al netto della componente speculativa, regola ancora oggi il prezzo del metano in Europa.



