Critica ingiustificata, in questo caso, perché è vero che la figlia di Calenda non è più una ragazzina ma una donna di 31 anni, però andare in guerra non è come andare in discoteca e una telefonata preventiva al vecchio genitore sarebbe stata nell’ordine delle cose auspicabili. Ecco, il punto è proprio questo: che la figlia ha diffuso la notizia del suo viaggio sui social, anziché in privato. E che il padre, a sua volta, se ne è lamentato sui social, anziché in privato.
Tranne poi scorrere i commenti più malevoli e accorgersi che l’atteggiamento compulsivo di raccontare potenzialmente a chiunque ciò che interessa davvero a pochi è molto pericoloso. Perché quando metti il cuore a nudo in tempo reale, corri il rischio di fartelo mangiare da quelli che, pur essendo i tuoi “followers”, rimangono sostanzialmente degli estranei.
Massimo Gramellini


