CASE DI RIPOSO FLAGELLATE DAL CARO BOLLETTE: ALLARME DA NORDEST, RETTE INSOSTENIBILI

0
27

Simonetta Rubinato, avvocato con un importante trascorso parlamentare, ammonisce sul rischio che l’assistenza agli anziani e le politiche di residenzialità non potranno più essere garantite a causa dei continui rincari tariffari che, in assenza di interventi integrativi del Governo in sede di conversione in legge del decreto aiuti bis, minacciano la sopravvivenza di un tassello nevralgico del welfare della terza età

Parte e passa da nord-est l’allarme su un punto finora trascurato dal grande dibattito nazionale, ma decisivo se si vuole evitare il collasso di molte famiglie, con la presenza di familiari anziani da accudire, e di un certo numero di enti per la residenzialità assistita. Un ambito, quest’ultimo, del quale nessuno sembra volersi interessare, ma che riguarda le sorti di decine di migliaia di nuclei chiamati non da oggi a fronteggiare i costi crescenti della retta di ricovero dei parenti in età avanzata non più autosufficienti.

L’incremento non più controllabile, alle attuali modalità di calcolo tariffario, dei prezzi al dettaglio di luce e gas sta imponendo il ricalcolo al rialzo dei prezzi delle rette applicate dai gestori delle case di riposo, fino a 14 euro al giorno, con una differenza all’insù di oltre 400 euro su base mensile.

Sono queste le stime molto amare, ma realistiche, rese pubbliche da Uripa, la federazione che dalla sede di Padova riunisce le istituzioni che si occupano di pubblica e privata assistenza: la prospettiva è quella di una crescita degli insoluti da parte delle famiglie degli ospiti, con effetti recessivi sull’occupazione del settore e sull’offerta di un servizio facente parte a pieno titolo del sistema di welfare regionale e nazionale.

Sulla vicenda sta intervenendo Simonetta Rubinato, avvocato, parlamentare per tre legislature e attuale presidente, per la provincia di Treviso, della Fism, la federazione delle scuole materne.
I due poli generazionali, bambini e anziani, sono il simbolo di uno Stato sociale che rischia di essere travolto e di saltare per gli effetti dei rincari di gas ed elettricità, poiché un servizio come quello della mensa scolastica prospetta di costare fino a 40 euro in più al mese per ogni bambino.
In termini pratici, secondo i calcoli elaborati da Simonetta Rubinato, una famiglia con un anziano non autosufficiente e un bambino in età scolare d’infanzia, potrebbe dover sostenere fino a un massimo di 480 euro annui addizionali per la mensa didattica e fino a 5100 euro aggiuntivi per la retta di ricovero in struttura residenziale per la terza età.

Cifre fuori dalla portata della maggior parte dei nuclei familiari: per tale ragione – aggiunte la presidente Rubinato – “ho preso contatti con il ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, affinché in sede di conversione parlamentare del decreto legge sugli aiuti bis siano previsti aiuti mirati alle scuole materne paritarie e alle case di riposo”. Due ambiti che hanno già pagato un alto prezzo nel corso della pandemia sanitaria del 2020 e che potrebbero oggi andare incontro al colpo di grazia finale. Con costi sociali che per il bilancio dello Stato e della Regione Veneto potrebbero essere ben più alti di quelli strettamente connessi a un intervento efficace circoscritto alle bollette di luce e gas.

Dir. politico Alessandro ZORGNIOTTI